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Il rapporto annuale Transparency International

Più di due terzi tra i Paesi del mondo hanno registrato punteggi inferiori ai 50 punti nel rapporto per il 2017 relativo all’indice di percezione sulla corruzione elaborato dall’organizzazione Transparency International, documento in cui 0 vuol dire “molto corrotto”, e 100 — “affatto corrotto”. Presentata, mercoledì, a Berlino, la classifica riguarda il settore pubblico di 180 stati così come è percepito dall’ambiente d’affari e da esperti indipendenti. È la prima volta che a capo della gerarchia si registrano punteggi inferiori ai 90 punti, il che, stando all’organizzazione Transparency International, vuol dire che la maggior parte dei governi agisce troppo lentamente nel contrastare questo flagello.

Il rapporto annuale Transparency International
Il rapporto annuale Transparency International

, 22.02.2018, 13:10

Più di due terzi tra i Paesi del mondo hanno registrato punteggi inferiori ai 50 punti nel rapporto per il 2017 relativo all’indice di percezione sulla corruzione elaborato dall’organizzazione Transparency International, documento in cui 0 vuol dire “molto corrotto”, e 100 — “affatto corrotto”. Presentata, mercoledì, a Berlino, la classifica riguarda il settore pubblico di 180 stati così come è percepito dall’ambiente d’affari e da esperti indipendenti. È la prima volta che a capo della gerarchia si registrano punteggi inferiori ai 90 punti, il che, stando all’organizzazione Transparency International, vuol dire che la maggior parte dei governi agisce troppo lentamente nel contrastare questo flagello.



Al top degli stati percepiti come meno corrotti si piazza la Nuova Zelanda, con 89 punti, seguita da Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svizzera. Dal punto di vista delle zone, i migliori risultati sono registrati nell’Europa Occidentale, mentre al polo opposto si piazzano l’Africa Subsahariana, l’Asia Centrale e l’Europa dell’Est. Con 48 punti, la Romania supera la media mondiale, mentre nell’UE si mantiene al 25esimo posto, sui 28, come l’anno precedente, posizione uguale a quella della Grecia, ed è seguita dall’Ungheria e dalla Bulgaria.



Nel contesto internazionale, stando alla Transparency International, il fatto che l’indice di percezione sulla corruzione sia immutato può essere visto come un leggero miglioramento. Perciò, l’organizzazione è del parere che, nei prossimi anni, oltre ai mezzi coercitivi, in Romania siano necessarie anche misure sistematiche di prevenzione, di responsabilizzazione dei fattori decisionali e un maggiore coinvolgimento delle comunità locali. A tale scopo, Transparency International parla della necessità di implementare, nella pubblica amministrazione, meccanismi trasparenti ed efficaci per eliminare le vulnerabilità di fronte alla corruzione, ma anche della spesa efficace dei fondi pubblici e dell’aumento dell’integrità nelle pubbliche istituzioni.



Siccome il settore privato svolge un ruolo-chiave nella modellazione del modo in cui la società risponde al fenomeno della corruzione, e un ambiente d’affari integro e trasparente può decisamente contribuire allo sviluppo della Romania, Transparency International afferma che, anche in questo settore, privato, c’è bisogno di un miglioramento dei meccanismi di conformità e integrità, allo scopo di garantire la competitività economica. L’organizzazione fa anche delle proposte concrete che sottopone all’attenzione del governo, della pubblica amministrazione locale e dell’ambiente d’affari: la modernizzazione degli standard di buona gestione locale, tramite l’implementazione di un Sistema di Integrità a livello dell’amministrazione pubblica locale, nonché il consolidamento e lo sviluppo di un sistema di management dell’etica e della conformità a livello dell’organizzazione.

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