Il Principe Carlo, Doctor Honoris Causa dell’Università Babeş Bolyai
“Mi si chiede qual è il motivo per cui vengo spesso in Romania. La risposta è semplice: vengo per voi, i miei amici romeni”. Sono le parole estremamente sincere del Principe Carlo di Galles pronunciate, lunedì, a Cluj-Napoca. L’erede della Corona britannica si è recato nella città della Transilvania per ricevere il titolo di Doctor Honoris Causa della prestigiosa Università Babeş-Bolyai, la più antica di Romania. L’onorificenza gli è stata assegnata in segno di apprezzamento per il suo contributo speciale alla valorizzazione del patrimonio culturale romeno, alla promozione dei valori storici multiculturali e della conoscenza dell’ambiente spirituale e naturale romeno all’estero e al rafforzamento della cooperazione tra il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e la Romania.
Roxana Vasile, 30.05.2017, 13:07
Il Principe ha iniziato il suo discorso in lingua romena: “Egregio Rettore, signore e signori, sono profondamente commosso e riconoscente per il grande e particolare onore che mi fate questo pomeriggio.” L’onore è condiviso!
Secondo quanto affermato proprio dal Principe Carlo, ricorrono esattamente 20 anni dalla sua prima visita in Transilvania. Conquistato dalla bellezza di questa regione sita nel centro della Romania, ma anche dalla gente del luogo, l’erede della Corona britannica è ritornato costantemente, annobilendo il luogo con la sua presenza. Nel 2006, ha acquistato nel villaggio di Viscri, in provincia di Braşov, un’ex proprietà di una famiglia di sassoni, una vecchia casetta costruita nel 1758. Ha continuato poi ad acquistare e, attualmente, ha diverse proprietà in Romania. I motivi che lo hanno spinto a prendere questa decisione sono stati menzionati nell’elogio fatto alla Transilvania, lunedì, durante la cerimonia in cui è stato insignito del titolo di Doctor Honoris Causa: Il Principe Carlo ha ricordato il modo in cui si conserva la diversità della natura in questa parte dell’Europa, l’armonia in cui vive la gente delle comunità tradizionali e il modo in cui si conserva l’eredità. Gli abitanti della zona hanno, in ugual misura, la capacità di innovare e di cambiare senza danneggiare l’ambiente circostante. Noi, tutti gli abitanti del resto del mondo, abbiamo qualcosa da imparare dalle piccole fattorie oppure — come li definisce il Principe — dai paesaggi coltivati della Transilvania — ha dichiarato ancora Carlo. Questi paesaggi coltivati hanno in ugual misura un significato spirituale, sociale, economico ed ecologico. Ma conta ancora questo aspetto, nei cinici tempi di oggi, quando esiste una tale ossessione dell’efficacia e della comodità? Sì che conta, perché la cosa fondamentale è che, in quei paesaggi, l’uomo vive ancora in armonia con la natura – ha concluso l’erede della Corona britannica. Tutte queste cose, secondo lui, rendono i romeni della Transilvania veramente speciali in tutto il mondo. (tr. G.P.)