Il primo rimpasto del Governo Grindeanu
A meno di due mesi dal suo insediamento, il Governo di sinistra di Bucarest, confrontato con un grosso handicap di immagine, sullo sfondo del tentativo fallito di modificare i Codici Penali, ha attraversato un primo rimpasto governativo. Costretto comunque dalle circostanze a fare un piccolo rimpasto, dopo che il ministro per l’Ambiente d’Affari, Florin Jianu, e quello della Giustizia, Florin Iordache, hanno rassegnato le dimissioni, il capo del governo, Sorin Grindeanu, ha operato altre due sostituzioni, ai ministeri dell’Economia e dei Fondi Europei.
Florentin Căpitănescu, 24.02.2017, 13:52
A meno di due mesi dal suo insediamento, il Governo di sinistra di Bucarest, confrontato con un grosso handicap di immagine, sullo sfondo del tentativo fallito di modificare i Codici Penali, ha attraversato un primo rimpasto governativo. Costretto comunque dalle circostanze a fare un piccolo rimpasto, dopo che il ministro per l’Ambiente d’Affari, Florin Jianu, e quello della Giustizia, Florin Iordache, hanno rassegnato le dimissioni, il capo del governo, Sorin Grindeanu, ha operato altre due sostituzioni, ai ministeri dell’Economia e dei Fondi Europei.
I quattro nuovi ministri sono Tudorel Toader, alla Giustizia, Mihai Tudose, all’Economia, Rovana Plumb, ai Fondi Europei, e Alexandru Petrescu, spostato dal Ministero dell’Economia a quello per l’Ambiente d’Affari. I neo ministri hanno prestato, giovedì, il giuramento di investitura, alla presenza del capo dello stato, Klaus Iohannis, il quale si è detto fiducioso che i neo-arrivati possano portare valore aggiunto al Gabinetto Grindeanu. Senza dubbio, la più complicata missione è quella del neo ministro della Giustizia, Tudorel Toader, che deve cancellare dalla memoria collettiva la prestazione professionale del suo predecessore, Florin Iordache, l’autore del famigerato decreto governativo n.13, adottato il 31 gennaio, che ha fatto scoppiare le più ampie proteste della storia post-comunista della Romania.
Persona apolitica, con una vasta esperienza nel settore giudiziario e con una fama su misura, Toader è stato elogiato proprio dall’autore morale del defunto decreto-legge n.13, il leader socialdemocratico, Liviu Dragnea: “Gli argomenti del primo ministro sono esattamente quelli che avrei avuto in mente anch’io. Cioè, una persona con uno statuto professionale incontestabile, un buon costituzionalista, un esperto di legge e la sua qualità di membro della Commissione di Venezia. Non è stato sollecitato e non sarà chiesto al signor Tudorel Toader di iscriversi nel partito”.
Subito dopo il giuramento di investitura, il premier Grindeanu ha indicato agli altri tre ministri gli incarichi a inizio mandato. Al ministro dell’Economia, il premier ha chiesto di rivitalizzare l’industria della difesa: “Abbiamo un budget, come sapere, del 2% per la difesa. Auspicherei che gran parte di questa somma fosse spesa in Romania, in modo da aiutare l’industria nazionale della Difesa.”
Sorin Grindeanu vuole che il ministro dell’Ambiente d’Affari porti avanti il progetto della Legge sulla prevenzione, che dovrebbe evitare che siano imposte sanzioni alle compagnie per la trasgressione di alcuni provvedimenti legali, parallelamente alla soluzione dei problemi individuati, mentre il neo ministro dei Fondi Europei ha come principale missione quella di attirare, quest’anno, 5,2 miliardi di euro, uno degli obiettivi assunti dal Governo. (tr. G.P.)