Il presidente romeno in Israele e Palestina
Bogdan Matei, 11.03.2016, 17:40
A Gerusalemme, il presidente
Klaus Iohannis ha detto al collega Reuven Rivlin che concede un’importanza
speciale ai rapporti con Israele e che la sua visita è volta ad onorare la
tradizione dei 68 anni di rapporti diplomatici ininterrotti e, soprattutto, a
progettare il futuro della cooperazione bilaterale. I due stati hanno un ottimo
dialogo su temi legati all’attualità internazionale, ha aggiunto il presidente,
affermando che, per garantire la sicurezza d’Israele, non possono esistere
compromessi.
Dopo la visita in Israele,
Iohannis si èincontrato, ieri, a Ramallah, anche con il presidente
dell’Autorità Palestinese, Abu Mazen. Stando agli inviati di Radio Romania,
egli ha sottolineato che nelle zone colpite da crisi e conflitti occorrono
soluzioni politiche e sforzi congiunti per offrire più speranza alla
popolazione.
Credo che la più importante
questione che va affrontata in questo momento è la costruzione di vie di
ripristino della fiducia tra le parti. Le aspirazioni legittime del popolo
israeliano, a vivere in sicurezza e prosperità in uno stato proprio, si possono
concretare solo attraverso un processo pacifico, tramite soluzioni che siano
accettate e assunte da ambo le parti, ha detto Iohannis.
Bucarest, ha detto il
presidente, desidera che le ditte romene si implichino negli sforzi di
ricostruzione delle istituzioni e dell’economia palestinese.
Dal canto suo, il presidente Abu
Mazen ha dichiarato: Invitiamo gli imprenditori dei due Paesi a cercare
insieme modalità di cooperazione e scambio comerciale, d’investimenti in
diversi settori. Non desidero fermarmi qui e non ringraziare il presidente per
le borse di studio concesse dalla Romania lungo i decenni e che continuano ad
essere offerte ai giovani palestinesti. Sappiamo che nelle università romene
hanno studiato un gran numero di studenti, ciò ha portato al rafforzamento
delle relazioni interumane tra i due Paesi, a livello delle famiglie, delle
comunità romene e palestinesi nei due Paesi. Inoltre, questi giovani, una volta
rienttrati a casa, hanno contribuito al rafforzamento dei legami tra i due
Paesi e popoli.
Il leader palestinese si è pronunciato per la soluzione di una pace
costruita su ciò che ha definito giustizia e verità e ha menzionato che è
contro la violenza e l’estremismo, a prescindere dalle loro motivazioni. (traduzione di Adina Vasile)