Il presidente del Consiglio Europeo a Bucarest
L’ingresso a Schengen e il passaggio all’euro conferirebbero la forma perfetta all’integrazione europea della Romania. Ma se l’eurozona non rappresenta una grande tentazione nemmeno per altri stati dell’Unione e in questo momento non sembra una posta in gioco neanche per la Romania, il fuori Schengen è però una grossa fonte di frustrazione a Bucarest. Alla fine dello scorso anno, l’obiettivo dell’adesione sembrava perfettamente raggiungibile, ma è intempestivamente sorta l’accanita opposizione dell’Austria. La Romania è fallita una volta in più sotto questo profilo, anche se le istituzioni europee e gli altri partner dell’Unione avevano convalidato come giustificato e meritato il suo posto nell’Area Schengen.
Ştefan Stoica, 28.03.2023, 13:31
Al termine dei colloqui svolti ieri a Bucarest con il capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha espresso il sostegno agli sforzi della Romania di entrare a Schengen il prima possibile. Sono convinto che l’Unione Europea fosse più sicura se la Romania entrasse a Schengen. Per me è chiaro che la Romania ha riunito tutti i requisiti necessari per aderire e spero che sia individuata una soluzione molto possibile. Farò del mio meglio per ottenere questa decisione quanto prima. E’ un nostro obiettivo comune nel 2023 e continueremo a lavorare insisme. Perchè? Perchè io capisco questa delusione della popolazione. Vorrei poter dire alla gente in Romania che, a livello europeo, c’è sostegno per l’ingresso della Romania nell’Area Schengen il prima possibile, ha dichiarato Charles Michel.
L’adesione allo spazio di libera circolazione si riconferma un obiettivo nazionale e tutte le autorità romene stanno lavorando per il suo raggiungimento, ha ribadito il presidente Klaus Iohannis, attirando l’attenzione che, pur riunendo tutti i requisiti, l’adesione della Romania avverrà soltanto in seguito ad un complicato processo negoziale, vista l’opposizione dell’Austria. Klaus Iohannis ha evitato di evocare alcuna data dell’adesione.
Non esiste alcuna assunzione concreta di una certa data – giugno o ottobre o altro. Ma la mia e la nostra ambizione è quella di ultimare questo processo durante il corrente anno, con successo per la Romania, nella variante migliore anche per la Bulgaria, certamente. A noi conviene al massimo entrare insieme a Schengen. Noi non dobbiamo dimostrare nulla. Tutti hanno capito che siamo preparati, però abbiamo una situazione generata dalla migrazione a livello mondiale ed europeo, in cui, certamente, possiamo intervenire per quanto possibile. Noi possiamo gestire la migrazione che verrebbe attraverso la nostra zona e lo facciamo molto bene. Perciò, abbiamo negoziato con la Commissione Europea un progetto pilota al confine tra la Romania e la Serbia, per dimostrare come si può gestire in maniera efficiente questo processo, ha dichiarato Klaus Iohannis.
Una volta tra i più entusiasti sostenitori del progetto europeo, alcuni romeni sono ora delusi dall’Unione. Il presidente ha espresso preoccupazione per la crescita dell’euroscetticismo e non ha escluso come possibile causa il fallimento dell’adesione a Schengen.