Il premier romeno, rinviato a giudizio
Una prima, sia giuridica, che politica, è stata registrata, ieri, a Bucarest. Il socialdemocratico Victor Ponta è diventato il primo premier della Romania post-comunista rinviato a giudizio, per reati di corruzione, durante lesercizio del mandato. Ex compagno di università, ex socio daffari ed ex subordinato del premier nel partito e nel Governo, il senatore socialdemocratico Dan Sova terrà compagnia a Ponta anche in tribunale. Nel fascicolo di corruzione sulle compagnie energetiche Turceni e Rovinari (nel sud della Romania), riguardanti la conclusione di una serie di contratti di assistenza giuridica, i procuratori della DNA hanno annunciato, sin dal 5 giugno, che Ponta è perseguito penalmente per falsità in documenti sotto firma privata, concorso in evasione fiscale e riciclaggio di denaro, reati che avrebbe compiuto quando era avvocato. Sova, dal canto suo, è accusato di concorso in abuso dufficio, essendo accusato di aver intascato centinaia di migliaia di euro per intese che hanno recato allo stato danni di oltre 16 milioni di euro. Su piano giuridico, il processo andrà avanti e, dicono gli esperti, una sentenza è attesa al più presto per la metà dellanno prossimo.
Bogdan Matei, 18.09.2015, 15:43
Sulla scena politica, invece, le reazioni sono state immediate. Lopposizione liberale ha chiesto, nuovamente, le dimissioni urgenti del premier. Inoltre, la copresidente del Partito Nazional-liberale, Alina Gorghiu, ha chiesto ai leader politici della coalizione governativa, il presidente interinale del Partito Socialdemocratico, Liviu Dragnea, e il leader dellUnione Nazionale per il Progresso della Romania, Gabriel Oprea, di precisare pubblicamente se continuano a sostenere Victor Ponta nellincarico di premier. Anche il presidente romeno Klaus Iohannis ha ammonito nuovamente che limmagine della Romania è lesa seriamente dai problemi del premier con la giustizia e ha ribadito che lunica soluzione sono le dimissioni. In un messaggio su Internet, la sua forma prediletta di comunicazione negli ultimi mesi, il premier ha definito lintero fascicolo Turceni “lossessione di un procuratore totalmente non professionistico di affermarsi nella carriera inventando e immaginando fatti e situazioni non vere risalenti a 10 anni addietro” e ha ribadito il suo rifiuto a rassegnare le dimissioni.
Palesamente imbarazzato, il suo successore alla leadership del Partito Socialdemocratico, Liviu Dragnea, si è accontentato di annunciare che una decisione potrebbe essere presa nei prossimi giorni. I socialdemocratici non possono restare in un governo con un premier non designato dal Psd, afferma Dragnea, e in questo momento non hanno alcuna garanzia che, dopo leventuale partenza di Ponta, il presidente Iohannis designerà sempre fra di loro un candidato allincarico di premier. Personaggio sempre più influente politicamente dopo lavvio dellindagine nei confronti di Ponta, il vicepremier Gabriel Oprea e leader dellUnione Nazionale per il Progresso della Romania (partner-junior del Psd nel Governo), ha affermato che potrebbe essere un buon premier, ma ha ribadito la sua lealtà al capo del Governo. Il tono dei commenti sulla stampa di Bucarest oscilla tra compassione e sarcasmo. Colpito seriamente dalla DNA con il rinvio a giudizio, Victor Ponta è un premier in agonia – scrive uno dei più influenti editorialisti. E la Romania, aggiunge egli, ha bisogno di un premier che goda del pieno potere delle sue prerogative. (traduzione di Adina Vasile)