Il nuovo ddl sulle pensioni
Roxana Vasile, 10.08.2018, 15:16
Se per quanto riguarda il potere d’acquisto, il
salario medio in Romania è pari a circa due terzi della media europea, la
pensione media è molto più bassa, intorno a un terzo. Secondo Adrian Mitroi,
professore all’Accademia di Studi Economici di Bucarest, citato dall’agenzia
stampa Agerpres, una società moderna deve assicurare uno standard di vita buono
anche a chi è andato in pensione.
Nonostante i numerosi controargomenti, nell’evoluzione
normale di un’economia, le pensioni – aggiunge lo specialista – devono crescere,
come devono crescere e come crescono i salari. In questo contesto, il Governo
di sinistra di Bucarest ha elaborato una nuova legge sul sistema pubblico
pensionistico, in fase di progetto, la quale, se adottata, sarà applicata a
tappe entro il 2021. Pubblicato ieri sera sul sito del Ministero del Lavoro, il
ddl mira all’aumento delle pensioni, ma anche – e forse la cosa più importante – all’eliminazione
delle disparità nel sistema.
Non sono pochi i romeni che hanno pagato
contributi identici e beneficiano di pensioni diverse, cosi’ come ci sono
disparità notevoli tra uomini e donne. Perciò, la pensione corrisponderà ai
contributi versati e i pensionati con la stessa anzianità, ma che sono andati
in pensione in momenti diversi, beneficeranno della stessa somma di denaro. Il
valore del punto pensionistico dovrebbe crescere, fino al 2021, del 70%. Attualmente, esso è pari a 1.100 lei (circa 234 euro). Il ddl porta modifiche
anche per chi ha versato i contributi per meno di 15 anni, con la possibilità
di optare per la pensione minima garantita calcolata in base al livello
contributivo o un sussidio sociale.
Le donne che hanno raggiunto il livello
contributivo minimo di 15 anni e hanno tre figli che hanno allevato fino ai 16
anni beneficiano dell’abbassamento dell’età pensionabile di 6 anni. A partire
dal quarto figlio, viene aggiunto un anno in più per ciascun figlio. Non
in ultimo, il master e il dottorato verranno considerati nel calcolo del livello
contributivo. Importante da menzionare: nessuna pensione sarà tagliata, anche
se, in seguito al ricalcolo, risulterà una somma minore.
Il nuovo ddl sulle pensioni dovrebbe
andare all’esame del Parlamento il prossimo mese, appena inizia la sessione del
Legislativo, cosicchè possa entrare in vigore il 1 gennaio del 2019, il che
farebbe si’ che oltre 5 milioni di pensionati abbiano pensioni significativamente
maggiori. Nel frattempo, il testo è al dibattito pubblico per 30 giorni, e i
suggerimenti possono essere inviati al Ministero del Lavoro entro il 18 agosto.
La fiducia solo nel sistema pensionistico
pubblico, per quanto esso sembri generoso ed equo, non è, però, sufficiente. Nella
visione degli specialisti, qualsiasi persona attiva dovrebbe pensare in tempo a
tecniche di protezione e aumento del potere d’acquisto, dei redditi e del
patrimonio penrsonale, atte ad assicurarle un tenore di vita decente anche dopo
il pensionamento. La pensione pubblica andrebbe, quindi, accompagnata da
investimenti personali, finanziari o alternativi.