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Il ministro degli Esteri, ascoltato dal Parlamento

L’Ambasciata di Romania a Kiev è completamente funzionale — lo ha reso pubblico il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu. Ascoltato dalle commissioni per politica estera del Senato e della Camera dei Deputati di Bucarest sugli sviluppi della situazione di sicurezza nel bacino del Mar Nero, il ministro ha annunciato che sarà portata a compimento la procedura di rientro in Romania delle famiglie del personale diplomatico dell’ambasciata, dalla capitale sita nel centro dell’Ucraina, e dal consolato generale a Odessa (sud, porto sul Mar Nero). Le altre due missioni consolari, a Solotvino, in Transcarpazia e a Cernăuţi, nel nord della Bucovina, entrambe nell’ovest dell’Ucraina, non sono state interessate dalla misura, in quanto si trovano in regioni caratterizzate da un maggiore grado di sicurezza — ha affermato il ministro.



Aurescu ha aggiunto che tutte le ambasciate degli stati membri dell’UE a Kiev funzionano secondo la stessa logica e che era importante trasmettere un messaggio unitario ai partner occidentali dell’Ucraina. La settimana scorsa, il Ministero degli Esteri romeno annunciava di aver alzato il livello di allerta per l’Ucraina. Sullo sfondo del continuo ammassamento di truppe russe ai confini ucraini, la diplomazia di Bucarest raccomanda fermamente ai cittadini romeni di evitare qualsiasi spostamento in Ucraina e di restare particolarmente cauti. Raccomanda inoltre ai cittadini romeni che si trovano sul territorio dell’Ucraina di rivalutare la necessità di rimanerci. È fermamente raccomandato di evitare gli spostamenti nella penisola ucraina di Crimea, annessa dai russi nel 2014, nella zona orientale dell’Ucraina, nelle regioni di Doneck e Lugansk, dove le truppe di Kiev si confrontano con i secessionisti pro-russi, nonché nella zona di confine dell’Ucraina con la Federazione Russa e con la Bielorussia.



Il Ministero consiglia inoltre i cittadini romeni, compresi i rappresentanti dei mass-media, a restare vigilanti, evitare gli affollamenti, informarsi costantemente da fonti sicure e adeguare subito i piani di viaggio alla situazione di sicurezza nella zona. Tramite tutte le principali istituzioni, Presidenza, Governo, Ministero degli Esteri, Bucarest ha manifestato permanentemente il sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina, con i suoi confini riconosciuti a livello internazionale. Da Paese membro dell’Unione Europea e della NATO, la Romania ha aderito a tutte le sanzioni decise da queste nei confronti della Federazione Russa. I media romeni affermano che, nell’eventualità di un’invasione russa in Ucraina, le autorità di Bucarest prendono in considerazione anche la gestione di un afflusso di profughi dallo stato confinante. La comunità romena in Ucraina supera 400 mila persone, la maggior parte concentrata nel nord della Bucovina, nord e sud della Bessarabia e nel Territorio di Hertza, territori romeni annessi dall’ex Unione Sovietica stalinista nel 1940 e ereditati nel 1991, dall’Ucraina, quale stato successore, dopo la disintegrazione dell’URSS.

Il ministro degli Esteri, ascoltato dal Parlamento
Il ministro degli Esteri, ascoltato dal Parlamento

, 17.02.2022, 15:03

L’Ambasciata di Romania a Kiev è completamente funzionale — lo ha reso pubblico il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu. Ascoltato dalle commissioni per politica estera del Senato e della Camera dei Deputati di Bucarest sugli sviluppi della situazione di sicurezza nel bacino del Mar Nero, il ministro ha annunciato che sarà portata a compimento la procedura di rientro in Romania delle famiglie del personale diplomatico dell’ambasciata, dalla capitale sita nel centro dell’Ucraina, e dal consolato generale a Odessa (sud, porto sul Mar Nero). Le altre due missioni consolari, a Solotvino, in Transcarpazia e a Cernăuţi, nel nord della Bucovina, entrambe nell’ovest dell’Ucraina, non sono state interessate dalla misura, in quanto si trovano in regioni caratterizzate da un maggiore grado di sicurezza — ha affermato il ministro.



Aurescu ha aggiunto che tutte le ambasciate degli stati membri dell’UE a Kiev funzionano secondo la stessa logica e che era importante trasmettere un messaggio unitario ai partner occidentali dell’Ucraina. La settimana scorsa, il Ministero degli Esteri romeno annunciava di aver alzato il livello di allerta per l’Ucraina. Sullo sfondo del continuo ammassamento di truppe russe ai confini ucraini, la diplomazia di Bucarest raccomanda fermamente ai cittadini romeni di evitare qualsiasi spostamento in Ucraina e di restare particolarmente cauti. Raccomanda inoltre ai cittadini romeni che si trovano sul territorio dell’Ucraina di rivalutare la necessità di rimanerci. È fermamente raccomandato di evitare gli spostamenti nella penisola ucraina di Crimea, annessa dai russi nel 2014, nella zona orientale dell’Ucraina, nelle regioni di Doneck e Lugansk, dove le truppe di Kiev si confrontano con i secessionisti pro-russi, nonché nella zona di confine dell’Ucraina con la Federazione Russa e con la Bielorussia.



Il Ministero consiglia inoltre i cittadini romeni, compresi i rappresentanti dei mass-media, a restare vigilanti, evitare gli affollamenti, informarsi costantemente da fonti sicure e adeguare subito i piani di viaggio alla situazione di sicurezza nella zona. Tramite tutte le principali istituzioni, Presidenza, Governo, Ministero degli Esteri, Bucarest ha manifestato permanentemente il sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina, con i suoi confini riconosciuti a livello internazionale. Da Paese membro dell’Unione Europea e della NATO, la Romania ha aderito a tutte le sanzioni decise da queste nei confronti della Federazione Russa. I media romeni affermano che, nell’eventualità di un’invasione russa in Ucraina, le autorità di Bucarest prendono in considerazione anche la gestione di un afflusso di profughi dallo stato confinante. La comunità romena in Ucraina supera 400 mila persone, la maggior parte concentrata nel nord della Bucovina, nord e sud della Bessarabia e nel Territorio di Hertza, territori romeni annessi dall’ex Unione Sovietica stalinista nel 1940 e ereditati nel 1991, dall’Ucraina, quale stato successore, dopo la disintegrazione dell’URSS.

Foto: PIX1861 / pixabay.com
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