Il Governo si rivolgerà alla Corte Costituzionale
Il ministro della Giustizia, Tudorel Toader, non si è rassegnato dopo il recente annuncio del presidente Klaus Iohannis il quale ha respinto la richiesta di rimozione del procuratore capo della DNA, Laura Codruţa Kovesi. Il ministro ha annunciato di aver steso una prima variante della lettera che inoltrerà alla Corte Costituzionale. La decisione di ricorrere alla CCR gode del sostegno politico del presidente PSD, Liviu Dragnea, leader del principale partito al governo, come pure di quello del primo ministro, Viorica Dăncilă, afferma il ministro Toader: “Le ho presentato (n. red.: a Viorica Dăncilă) i principali elementi che bisogna inserire nella segnalazione fatta alla Corte Costituzionale. Nei prossimi giorni stenderò la versione definitiva della lettera per valorizzare anche il documento ricevuto dal presidente. Lunedì incontrerò di nuovo il premier e sempre lunedì ci rivolgeremo alla Corte Costituzionale.”
Ştefan Stoica, 19.04.2018, 14:31
Il ministro della Giustizia, Tudorel Toader, non si è rassegnato dopo il recente annuncio del presidente Klaus Iohannis il quale ha respinto la richiesta di rimozione del procuratore capo della DNA, Laura Codruţa Kovesi. Il ministro ha annunciato di aver steso una prima variante della lettera che inoltrerà alla Corte Costituzionale. La decisione di ricorrere alla CCR gode del sostegno politico del presidente PSD, Liviu Dragnea, leader del principale partito al governo, come pure di quello del primo ministro, Viorica Dăncilă, afferma il ministro Toader: “Le ho presentato (n. red.: a Viorica Dăncilă) i principali elementi che bisogna inserire nella segnalazione fatta alla Corte Costituzionale. Nei prossimi giorni stenderò la versione definitiva della lettera per valorizzare anche il documento ricevuto dal presidente. Lunedì incontrerò di nuovo il premier e sempre lunedì ci rivolgeremo alla Corte Costituzionale.”
Il ministro della Giustizia sostiene che il presidente si era già pronunciato prima per quanto riguarda la destituzione e non ha portato argomenti giuridici o manageriali per motivare la sua decisione. La conclusione di Tudorel Toader è che la decisione di respingere la revoca sia stato un gesto meramente politico.
Invece, il capo dello stato considera di avere tutta la copertura legale per la decisione presa. Klaus Iohannis: “A mio avviso, non esiste alcun conflitto e alcuna ragione per sottoporre la questione all’attenzione della Corte Costituzionale. In tutte le pratiche avviate dal ministro, con la richiesta di revoca, la richiesta di parere al CSM e, alla fine, la mia decisione, la legislazione vigente in materia è stata osservata al 100% e, come tutti sappiamo, la legge concede al presidente la decisione di accettare o meno una proposta di revoca.”
Augustin Zegrean: il ministro della Giustizia propone, il CSM esprime parere positivo o negativo e il presidente decide.
Il parere negativo del CSM in merito alla proposta inoltrata dal ministro della Giustizia, invocato dal presidente quando ha respinto la revoca, è un argomento sufficiente a favore di Klaus Iohannis, è del parere l’ex presidente della Corte Costituzionale della Romania, Augustin Zegrean. Nella sua opinione, la decisione è stata corretta, perché — dice Zegrean — la procedura è così: il ministro della Giustizia propone, il CSM esprime parere positivo o negativo e il presidente decide. Il CSM, da garante dell’indipendenza della giustizia, ha detto di “no” all’unanimità, cosicché il presidente non aveva alternativa, ha sottolineato Zegrean, convinto che la questione della revoca si è conclusa quando il presidente ha annunciato il suo giudizio.
Ricordiamo che la proposta di rimozione del capo della DNA è stata accompagnata da un rapporto in cui il ministro Toader ha voluto dimostrare che la sua attività è stata segnata da gravi trasgressioni delle sue competenze. Il rapporto è stato considerato dai rappresentanti della maggioranza PSD – ALDE solido e bene documentato, però l’opposizione lo ha criticato definendolo ingiusto e inconsistente. L’opinione dell’opposizione è stata condivisa anche dal presidente Iohannis, aiutato nella sua decisione anche dal parere negativo espresso dal CSM, un voto consultivo ma obbligatorio.