Il futuro dei rapporti Bucarest – Chişinău
Manifestazioni festive, martedì, in occasione dell’anniversario di 100 anni dall’unificazione della Bessarabia con la Romania. Il Parlamento bicamerale di Bucarest ha organizzato una seduta solenne: sono stati tenuti discorsi ed è stata adottata una Dichiarazione. Il Parlamento — si dice nel documento – considera del tutto legittimo il desiderio dei cittadini moldavi che sostengono l’unificazione con la Romania come una normale continuazione nel processo di sviluppo e affermazione della nazione romena. La Romania e i suoi cittadini sono e saranno sempre pronti ad accogliere manifestazioni simili da parte dei moldavi, come espressione della loro volontà sovrana.
Roxana Vasile, 28.03.2018, 14:31
Provincia con popolazione a maggioranza romena che, per 106 anni, si è trovata sotto l’occupazione zarista, la Bessarabia si è unita con la madrepatria — Romania — nel 1918. L’Unione Sovietica se l’è riannessa, in seguito ad un ultimatum, nel 1940, e, su una parte del suo territorio, è stata creata l’attuale Moldova. Schiacciato e negato nel periodo dell’URSS, il romenismo è stato pervertito tramite l’invenzione di una lingua e di un’identità moldava, separate da quelle romene. Poi, per tracciare il proprio territorio, nel 1992, Mosca ha sostenuto, con truppe, le ambizioni separatiste pro-russe della regione Transnistria. Inoltre, ogni volta che ci sono elezioni, comincia una lotta scatenata fra i politici che puntano sull’integrazione europea e quelli che cercano di riportare la repubblica sull’orbita russa.
Di conseguenza, non è una situazione facile e la riunificazione con la Romania è una questione che richiede tempo, come spiega anche il direttore dell’Istituto di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dell’Accademia Romena, Dan Dungaciu: “Se mai i cittadini della Moldova volessero riunificarsi con la Romania, ciò si farà osservando strettamente la legislazione internazionale, gli accordi finali di Helsinki, che parlano anche dell’inviolabilità dei confini, come pure della legittimità di un atto sorto dal desiderio di entrambi i soggetti. Certo la mano è rimasta tesa. Però l’atmosfera a Chişinău è diversa, da questo punto di vista — come si è visto anche nel Parlamento romeno — perché i punti di vista ufficiali sono, non direi radicalmente diversi, ma diversi. Il messaggio esplicito è stato che: 1. siamo interessati in primo luogo alla reintegrazione della Moldova, cioè alla Transnistria, perché vogliamo evitare il momento 1992, e 2. se mai si porranno in discussione i rapporti con la Romania, si dovrà partire da un referendum. In altre parole, si dovrà organizzare un referendum in Moldova, in cui i cittadini moldavi dovranno decidere.”
Fino al momento apparentemente lontano di un’eventuale riunificazione, i politici di Bucarest concordano che l’importante è approfondire i legami speciali fra la Romania e la Moldova e sostenere l’iter europeo e nord-atlantico del piccolo stato dell’Est, che è anche il più povero dell’Europa. Dato che la società moldava è divisa e la propaganda russa è molto presente e aggressiva, il sostegno della Romania è fondamentale.