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Il FMI e i progressi economici in Romania

Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo al 2,7% le stime sulla crescita del Prodotto Interno Lordo della Romania quest’anno, secondo quanto rileva il rapporto pubblicato martedì dall’istituzione finanziaria internazionale. Lo scorso autunno, il FMI anticipava una crescita del 2,4% per l’economia romena nel 2015. In riferimento al 2016, le previsioni del FMI indicano una crescita del 2,9% per l’economia romena, superiore al 2,5% anticipato lo scorso ottobre.

Il FMI e i progressi economici in Romania
Il FMI e i progressi economici in Romania

, 15.04.2015, 12:18

Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo al 2,7% le stime sulla crescita del Prodotto Interno Lordo della Romania quest’anno, secondo quanto rileva il rapporto pubblicato martedì dall’istituzione finanziaria internazionale. Lo scorso autunno, il FMI anticipava una crescita del 2,4% per l’economia romena nel 2015. In riferimento al 2016, le previsioni del FMI indicano una crescita del 2,9% per l’economia romena, superiore al 2,5% anticipato lo scorso ottobre.



Dopo la missione di valutazione di febbraio, il Fondo anticipava le stesse cifre e valutava che il principale fattore che starà alla base di questa evoluzione è il consolidamento del consumo privato sullo sfondo di una forte crescita del salario reale, dei bassi prezzi del petrolio e di alcuni tassi di interesse che hanno raggiunto livelli minimi record. Il FMI ha rivisto al ribasso le stime sull’evoluzione dei prezzi di consumo in Romania, che dovrebbero crescere dell’1% nel 2015, rispetto alle stime dello scorso autunno, che indicavano un aumento dell’1,5%.



Per il 2016, il FMI stima una crescita dei prezzi di consumo del 2,4%, inferiore al 2,9% previsto in autunno. La situazione è simile nel caso del deficit di conto corrente, dove le stime del FMI sono state riviste al ribasso, dall’1,2% all’1,1% per il 2015 e all’1,5%, dall’1,8%, per il 2016. Stando al FMI, a livello regionale, l’attività economica è rallentata lo scorso anno e più Paesi sono entrati in deflazione. “La politica monetaria dovrebbe rimanere rilassata in Polonia e Romania, data la previsione di inflazione ridotta e il fenomeno di rilassamento quantitativo nell’eurozona”, sostiene il FMI.



D’altra parte, l’agenzia Standard&Poors ha confermato i rating di Romania per i debiti a breve e lungo termine in valuta e moneta locale a BBB-/A-3, con una prospettiva associata stabile. Standard&Poors precisa che il mantenimento delle valutazioni per la Romania è dovuto al livello moderato del debito estero, sullo sfondo delle prospettive di crescita economica relativamente stabili. S&P considera che i rating di Romania sono costretti dalla bassa qualità della governance, nonostante i recenti sforzi per la riduzione della corruzione, nonchè da un livello ridotto del Pil pro capite rispetto agli stati della stessa categoria, pari a 8.600 dolari, e da un gran debito, anche se in calo, nel settore privato, che può limitare la politica monetaria. L’economia della Romania registrerà una crescita media di circa il 3% all’anno dal 2015 al 2018, anticipa S&P.

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