Il finanziamento di Radio Romania e l’indipendenza editoriale
Il finanziamento dei servizi pubblici di radio e televisione dal budget dello stato è la peggiore soluzione possibile, è del parere il direttore giuridico dell’EBU, Richard Burnley, che si trova in questi giorni a Bucarest.
România Internațional, 20.10.2016, 14:22
In una dichiarazione alla Televisione Romena, Burnley ha espresso la sua preoccupazione in merito alla possibile eliminazione della tassa radio-tv tramite il disegno di legge avviato dal Partito Socialdemocratico ed ha chiesto al Parlamento romeno di non votare questa misura.
Richard Burnley: “Sono molto preoccupato per quello che ho sentito che succede. L’abbonamento Radio – TV non è una tassa, è il contributo molto importante della società al finanziamento dei servizi pubblici di Radio e Televisione. Il tentativo di eliminare questo abbonamento crea grandi preoccupazioni, perché le pratiche di finora ci hanno dimostrato che la migliore soluzione per il finanziamento della Radio e della Televisione Pubblica è l’abbonamento. In questo modo, i due servizi sono pienamente indipendenti e si crea un rapporto con il pubblico, che è il proprietario di queste due istituzioni mass-media. Il finanziamento dal budget dello stato è la peggiore soluzione possibile. In Europa, solo in pochi Paesi abbiamo questo sistema di finanziamento, estremamente politicizzato, in cui tutto il potere appartiene alla classe politica e nel momento in cui il potere cambia, i finanziamenti possono essere tagliati, il che sconvolge tutta l’attività. Cose del genere sono già avvenute in Europa ed è per questo che chiedo al Parlamento di riconsiderare la sua posizione.”
Il Consiglio di Amministrazione della Società Romena di Radiodiffusione non sostiene l’iniziativa legislativa relativa all’eliminazione della tassa radio-tv. Secondo un comunicato del Consiglio, eliminarla vuol dire modificare radicalmente l’esistenza autonoma e indipendente dei mezzi pubblici di informazione di massa.
Anche il leader dei deputati liberali, Eugen Nicolăescu, sostiene che i socialdemocratici desiderano la subordinazione politica delle emittenti pubbliche di Radio e Televisione tramite la proposta di cancellare la tassa radio-tv inserita nel loro programma di governo.
D’altra parte, la ministra delle Finanze Pubbliche, Anca Dragu, ha ammonito che l’impatto sul bilancio dell’eliminazione delle 102 tasse non fiscali è di 1,6 miliardi di lei (quasi 400 milioni di euro), cioè il doppio della cifra stimata dagli iniziatori del disegno di legge. Anca Dragu ha insistito che il deficit di bilancio dell’anno prossimo non deve superare il 3% del PIL della Romania.
Il disegno di legge relativo alla cancellazione, dal 1 gennaio 2017, di 102 tasse non fiscali è stato approvato la scorsa settimana dal Senato, la prima camera ad analizzarlo. In questi giorni, la proposta ha ricevuto anche il voto favorevole della Commissione Giuridica della Camera dei Deputati e martedì prossimo, il gruppo parlamentare del PSD spera che sia votato nella plenaria di questa camera che ha ruolo decisionale. (tr. G.P.)