Il finanziamento dei partiti politici
I soldi mettono il mondo in movimento e il mondo politico non ci fa eccezione. Un mondo che, ovviamente, non si appoggia solo su idee, dottrine, valori, principi, ma soprattutto sui soldi, direbbero gli analisti maliziosi, convinti che lunica motivazione della maggioranza di chi sceglie di fare politica, almeno in Romania, è larricchimento della propria famiglia. Il Parlamento di Bucarest ha cercato di mettere ordine, finalmente, in un problema delicato, che riguarda il finanziamento dellattività dei partiti e delle campagne elettorali. Un iniziativa necessaria, nel contesto in cui non cè stato partito politico importante non toccato dal sospetto che avrebbe ricevuto somme importanti da parte di imprenditori interessati, in cambio del finanziamento, a ricevere, ulteriormente, contratti vantaggiosi con lo stato. Un meccanismo vizioso, che la recente radicale campagna anticorruzione ha smascherato, ma che solo una legislazione senza crepe può eliminare come pratica.
Ştefan Stoica, 18.05.2015, 14:06
Sabato, il presidente romeno Klaus Iohannis ha promulgato la legge che modifica e completa la vecchia legge sul finanziamento dellattività dei partiti politici e delle campagne elettorali. Il capo dello stato aveva chiesto al Parlamento il riesame delle legge, e il Parlamento si è conformato, modificando tutti i provvedimenti suscettibili, nellopinione del presidente, di lasciare la porta aperta ai finanziamenti illegali.
Stando ad un emendamento formulato dalla Commissione congiunta della Camera dei Deputati e del Senato per la modifica della legge elettorale, i partiti politici possono contrarre prestiti in soldi solo attraverso atti notarili autentici, sotto la sanzione della nullità assoluta, accompagnati dai documenti di consegna-ricezione. Il rispettivo contratto deve prevedere il modo e il termine di restituzione delle somme prestate, e questo non può essere maggiore di 3 anni. Inoltre, i prestiti in soldi e la loro restituzione si possono fare solo attraverso versamento bancario, e i prestiti in soldi che non vengono restituiti entro il termine previsto nel contratto si costituiscono come donazione.
Nella richiesta di riesame al Legislativo, il capo dello stato chiedeva, tra laltro, il chiarimento delle norme sui prestiti concessi ai partiti dalle persone fisiche e giuridiche, le donazioni, il controllo del finanziamento e il chiarimento di provvedimenti che rischiavano di violare il principio del pluralismo politico. Lo sforzo congiunto del Parlamento e della Presidenza ha portato, in fin dei conti, ad una legge se non migliore, almeno più chiara sul finanziamento dei partiti. Gli scettici affermano però che linventiva di chi è abituato ad eludere la legge non ha limiti e che i finanziamenti illegali non scompariranno e la mancanza di trasparenza in questa zona resterà la regola, non leccezione.
(traduzione di Adina Vasile)