Il fianco est, in primo piano
15 compagnie di 11 Paesi, la Romania compresa, sono state individuate e considerate in grado di avviare la produzione nell’industria della difesa. Questo nel contesto in cui lUE ha un piano a tre pilastri per fornire armamento allUcraina. Un miliardo di euro andrà alle fabbriche che hanno già armi nei magazzini. Un altro miliardo basterà alle fabbriche di munizioni per rifare le loro scorte. Il terzo pilastro è rappresentato dal modo in cui può essere aumentata la capacità delle fabbriche europee già esistenti. Le fabbriche romene sono tra quelle che potranno contribuire alla domanda di munizioni dallUcraina, ma necessitano di investimenti.
Questo è anche uno dei motivi per cui il commissario europeo al mercato interno, Thierry Breton, è venuto in Romania, dove è stato accolto da importanti funzionari statali. Dopo lincontro con il primo ministro Nicolae Ciucă, il commissario europeo si è detto fiducioso che la Romania potrà svolgere un ruolo ancora più importante nellindustria europea della difesa e ha precisato che lo stanziamento del 2,5% del PIL per la difesa questanno indica il fatto che Bucarest ha capito che ci troviamo in uneconomia di guerra e che queste spese contribuiscono alla sua protezione, ma anche a quella dellEuropa. Ha precisato che, dato che lUnione Europea si è impegnata a sostenere lo sforzo dellUcraina per difendersi dallaggressione russa, dobbiamo assicurarci di avere la capacità di fornire le attrezzature e le munizioni di cui ha bisogno, anche aumentando le capacità produttive europee.
Da parte sua, il primo ministro Nicolae Ciucă ha sottolineato che il rafforzamento dellindustria della difesa contribuirà anche a migliorare la resilienza e ad aumentare la capacità della Romania di affrontare i problemi futuri. Dopo essere stato ricevuto dai funzionari di Bucarest, l’esponente europeo ha visitato due degli stabilimenti dellindustria della difesa, filiali della Romarm – il principale fornitore di attrezzature e servizi militari in Romania, presente su oltre 50 mercati in Europa, America, Asia e Africa. Attualmente, la Romarm sta cercando di ricostruire le fabbriche di armamenti, sia attraverso partenariati con compagnie private, sia tramite finanziamenti dellUE.
Anche il presidente del Comitato militare della NATO, l’ammiraglio Rob Bauer, si trova a Bucarest in questi giorni, per colloqui sulla situazione della sicurezza nella regione del Mar Nero, sulle missioni alleate di deterrenza e difesa dello spazio euro-atlantico, ma anche sui principali eventi di addestramento di questanno. Ha discusso con il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, dei preparativi per il vertice di Vilnius di luglio e dellimplementazione delle decisioni della riunione alleata di Madrid, mentre presso la sede del Ministero della Difesa ha avuto colloqui con il ministro Angel Tîlvăr e con il Capo di Stato Maggiore Generale, il Generale Daniel Petrescu. La NATO rimane per la Romania il pilastro fondamentale della politica di sicurezza, ha dichiarato Daniel Petrescu, aggiungendo che lesercito romeno sta migliorando in continuazione la sua capacità di rispondere alle minacce in modo rapido ed efficace. La Romania ha dimostrato di essere dedicata allAlleanza sin dal primo giorno della sua adesione alla NATO e di comprendere il vero valore della difesa collettiva, ha sottolineato da parte sua lammiraglio Rob Bauer.
Mihai Pelin, 13.04.2023, 13:49
15 compagnie di 11 Paesi, la Romania compresa, sono state individuate e considerate in grado di avviare la produzione nell’industria della difesa. Questo nel contesto in cui lUE ha un piano a tre pilastri per fornire armamento allUcraina. Un miliardo di euro andrà alle fabbriche che hanno già armi nei magazzini. Un altro miliardo basterà alle fabbriche di munizioni per rifare le loro scorte. Il terzo pilastro è rappresentato dal modo in cui può essere aumentata la capacità delle fabbriche europee già esistenti. Le fabbriche romene sono tra quelle che potranno contribuire alla domanda di munizioni dallUcraina, ma necessitano di investimenti.
Questo è anche uno dei motivi per cui il commissario europeo al mercato interno, Thierry Breton, è venuto in Romania, dove è stato accolto da importanti funzionari statali. Dopo lincontro con il primo ministro Nicolae Ciucă, il commissario europeo si è detto fiducioso che la Romania potrà svolgere un ruolo ancora più importante nellindustria europea della difesa e ha precisato che lo stanziamento del 2,5% del PIL per la difesa questanno indica il fatto che Bucarest ha capito che ci troviamo in uneconomia di guerra e che queste spese contribuiscono alla sua protezione, ma anche a quella dellEuropa. Ha precisato che, dato che lUnione Europea si è impegnata a sostenere lo sforzo dellUcraina per difendersi dallaggressione russa, dobbiamo assicurarci di avere la capacità di fornire le attrezzature e le munizioni di cui ha bisogno, anche aumentando le capacità produttive europee.
Da parte sua, il primo ministro Nicolae Ciucă ha sottolineato che il rafforzamento dellindustria della difesa contribuirà anche a migliorare la resilienza e ad aumentare la capacità della Romania di affrontare i problemi futuri. Dopo essere stato ricevuto dai funzionari di Bucarest, l’esponente europeo ha visitato due degli stabilimenti dellindustria della difesa, filiali della Romarm – il principale fornitore di attrezzature e servizi militari in Romania, presente su oltre 50 mercati in Europa, America, Asia e Africa. Attualmente, la Romarm sta cercando di ricostruire le fabbriche di armamenti, sia attraverso partenariati con compagnie private, sia tramite finanziamenti dellUE.
Anche il presidente del Comitato militare della NATO, l’ammiraglio Rob Bauer, si trova a Bucarest in questi giorni, per colloqui sulla situazione della sicurezza nella regione del Mar Nero, sulle missioni alleate di deterrenza e difesa dello spazio euro-atlantico, ma anche sui principali eventi di addestramento di questanno. Ha discusso con il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, dei preparativi per il vertice di Vilnius di luglio e dellimplementazione delle decisioni della riunione alleata di Madrid, mentre presso la sede del Ministero della Difesa ha avuto colloqui con il ministro Angel Tîlvăr e con il Capo di Stato Maggiore Generale, il Generale Daniel Petrescu. La NATO rimane per la Romania il pilastro fondamentale della politica di sicurezza, ha dichiarato Daniel Petrescu, aggiungendo che lesercito romeno sta migliorando in continuazione la sua capacità di rispondere alle minacce in modo rapido ed efficace. La Romania ha dimostrato di essere dedicata allAlleanza sin dal primo giorno della sua adesione alla NATO e di comprendere il vero valore della difesa collettiva, ha sottolineato da parte sua lammiraglio Rob Bauer.