Il fascicolo sulle presidenziali del 2009
La Procura Generale ha archiviato il fascicolo delle presidenziali del dicembre 2009, quando il senatore Traian Băsescu, attualmente membro del Partito Movimento Popolare, si è aggiudicato il secondo mandato di presidente della Romania, dopo aver sconfitto nel turno decisivo lallora leader socialdemocratico, Mircea Geoană. I procuratori hanno precisato che non hanno individuato presunti reati, come labuso dufficio e la falsificazione dei documenti e dei registri elettorali. La Procura ha già ascoltato alcuni politici che ricoprivano incarichi-chiave nello stato romeno e ha chiesto documenti, ritenuti rilevanti, allAutorità Elettorale Permanente e al Servizio Telecomunicazioni Speciali.
Bogdan Matei, 28.06.2017, 16:09
La Procura Generale ha archiviato il fascicolo delle presidenziali del dicembre 2009, quando il senatore Traian Băsescu, attualmente membro del Partito Movimento Popolare, si è aggiudicato il secondo mandato di presidente della Romania, dopo aver sconfitto nel turno decisivo lallora leader socialdemocratico, Mircea Geoană. I procuratori hanno precisato che non hanno individuato presunti reati, come labuso dufficio e la falsificazione dei documenti e dei registri elettorali. La Procura ha già ascoltato alcuni politici che ricoprivano incarichi-chiave nello stato romeno e ha chiesto documenti, ritenuti rilevanti, allAutorità Elettorale Permanente e al Servizio Telecomunicazioni Speciali.
Il fascicolo era stato aperto dopo che il controverso giornalista Dan Andronic ha affermato che, nella sera del secondo turno presidenziale di 8 anni fa, ha incontrato, in un quadro informal, il procuratore generale Laura Codruţa Kövesi, attualmente capo della DNA, lex direttore dellIntelligence, George Maior, attualmente ambasciatore a Washington, e il suo primo-vice, Florian Coldea. E che gli è sembrato di assistere alla riunione di ununità di crisi, soprattutto visto che tutti quelli menzionati, ha affermato Andronic, rischiavano di essere destituiti in seguito alla vittoria di Geoană. A ciò si è dovuta anche la preoccupazione con cui hanno accolto gli exit-poll che indicavano Geoană vincitore e il sollievo portato dallannuncio fatto allalba, dopo il conteggio dei voti, che Băsescu aveva tuttavia vinto con un avanzo di solo alcune decina di migliaia di suffragi.
A prescindere dalla decisione della Procura, continuano le indagini della commissione parlamentare speciale, creata, in primavera, sempre in seguito alle dichiarazioni di Andronic. Il presidente della Commissione Giuridica della Camera dei Deputati, il socialdemocratico Eugen Nicolicea, spiega: “Come sapete, finora si insisteva che è vietato continuare unindagine nel Parlamento se è stata avviata lindagine penale oppure se esiste unindagine della Procura. Nessuno ha detto che, se non cè più unindagine della Procura, è intaccata lindagine parlamentare”.
Sin dallinizio, la stampa aveva definito un esercizio perfettamente democratico, ma anche perfettamente platonico, lindagine parlamentare sulle circostanze poco chiare in cui si sono svolte le elezioni e ha messo in dubbio la credibilità di chi ha fatto esplodere la bomba.
Già fermato in un fascicolo di corruzione, autore di un libricino il cui titolo, 100% anti-Băsescu, parla da sè delle sue convinzioni dei primi anni 2000, Andronic si è poi convertito e si è assunto lincarico, molto profittevole, di consulente politico del presidente rieletto ulteriormente. Davanti alla commissione, egli ha confessato di non essere in possesso di nuovi dati rispetto a quelli già presentati sui media, nè di indizi stando ai quali le elezioni sarebbero state truccate. Neanche lascolto di una serie di politici o diplomatici importanti ha portato a rivelazioni clamorose. Gli analisti notano che niente può ritirare il mandato presidenziale a Băsescu e nessuno può più fare Geoană capo dello stato. Lunico risultato prevedibile è, credono loro, che aumenterà la sfiducia dei romeni in una classe politica già gravemente screditata. (traduzione di Adina Vasile)