Il crollo del Governo Grindeanu
Cercasi premier a Bucarest dopo che, mercoledi, la coalizione PSD-ALDE ha destituto tramite mozione di sfiducia il proprio governo – una prima nel Parlamento romeno. Gli unici dellequipe governativa ad essersi opposti alliniziativa sono stati il premier Sorin Grindeanu, il segretario generale dellEsecutivo, Victor Ponta, e il ministro delle Comunicazioni, Augustin Jianu. Gli altri partiti hanno preferito non implicarsi nella disputa allinterno del PSD, mentre il gruppo delle minoranze nazionali, che vota sempre come il potere, ha lasciato adesso a ciascuno dei suoi membri lopzione di decidere. Alla fine, hanno votato a favore della mozione 241 parlamentari, con otto in più rispetto al necessario in conformità alla legge.
Corina Cristea, 22.06.2017, 16:00
Socialdemocratico da ben 20 anni, Sorin Grindeanu è diventato indesiderabile a meno di metà anno dal suo insediamento come premier, il capo del PSD, Liviu Dragnea, affermando che con il suo allontanamento vuole fermare un governo che non ha rispettato il programma e le promesse fatte durante la campagna – promesse che hanno riportato al governo, lo scorso dicembre, i socialdemocratici. In seguito ad una valutazione, il PSD ha ritirato il sostegno politico a Sorin Grindeanu, affermando che questi non avrebbe implementato le riforme economiche necessarie, accusa smentita dal premier, che, rifiutando di rassegnare le dimissioni ha determinato il partito che lha promosso a ricorrere alla mozione di sfiducia.
Dopo il voto di sfiducia nel Parlamento, pronunciandosi per lassicurazione dellunità nel PSD, Sorin Grindeanu ha dichiarato di continuare la sua attività fino a quando il Parlamento approverà il nuovo governo.
“Limportante è superare questo blocco e trasmettere agli investitori e alle cancellerie dellintero mondo il fatto che la Romania resta un ambiente stabile e prevedibile”, ha detto Grindeanu.
Nellopinione di Liviu Dragnea, il partito è uscito rafforzato dallazione politica avviata dai partiti della maggioranza. Dragnea ha precisato che alle consultazioni che il capo dello stato Klaus Iohannis avrà, lunedi, con i partiti parlamentari, proporrà come premier una persona capace di portare a termine gli obiettivi nel programma di governo.
“La Romania è tornata alla normalità e ai rigori costituzionali. È stata unazione politica assunta dal PSD e dallALDE. Non desideriamo rischiare che un programma di governo ambizioso sia messo sotto il segno del dubbio”, ha detto Dragnea.
Il leader dellALDE, Călin Popescu Tăriceanu, ha valutato che il risultato del voto sulla mozione di sfiducia dimostra che cè una maggioranza che funziona. I liberali non hanno partecipato al voto sulla mozione di sfiducia e hanno sottolineato che tutti i rimproveri mossi a Sorin Grindeanu possono essere imputati al PSD e allALDE, che, affermano loro, non sono capaci di un governo di tipo europeo.
“Lunedi avremo una riunione dellUfficio Politico Nazionale assieme ai gruppi parlamentari per stabilire la strategia del Partito Nazional-Liberale. Solo quando tutti i socialdemocratici saranno inviati a casa, le cose torneranno alla normalità in Romania”, ha dichiarato il nuovo leader del PNL, Ludovic Orban.
Dello stesso parere è anche il leader del PMP, Traian Băsescu. “Il Partito Socialdemocratico assieme allALDE si dimostrano incapaci di governare. Perciò, la strada che dovere imboccare, cari maggioritari, è quella dellopposizione”, ha affermato Băsescu.
Nè i parlamentari dellUDMR, nè quelli dellUSR hanno votato, mentre un deputato dellUSR, Dan Barna, ha valutato che la mobilitazione dimostrata dai partiti della coalizione di governo durante il voto sarebbe stata degna di una causa migliore. (traduzione di Adina Vasile)