Il contrasto della frode sui fondi europei
La Romania ha rapportato il maggior numero di casi di frode sui fondi europei tra gli stati membri dell’UE, nel periodo 2014 — 2018. Lo rileva un rapporto della Commissione Europea tramite l’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode (OLAF). Più esattamente, negli ultimi cinque anni sono stati rapportati 477 casi di frode, cioè un terzo sul numero totale dei casi registrati a livello europeo. La Romania è stata seguita da Polonia, Ungheria e Italia. Per fare un paragone, stati come il Belgio, il Lussemburgo oppure Malta hanno annunciato un solo caso, nello stesso periodo. La Romania è tra i primi stati anche per quanto riguarda l’ammontare dei fondi frodati.
Daniela Budu, 14.10.2019, 14:08
La Romania ha rapportato il maggior numero di casi di frode sui fondi europei tra gli stati membri dell’UE, nel periodo 2014 — 2018. Lo rileva un rapporto della Commissione Europea tramite l’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode (OLAF). Più esattamente, negli ultimi cinque anni sono stati rapportati 477 casi di frode, cioè un terzo sul numero totale dei casi registrati a livello europeo. La Romania è stata seguita da Polonia, Ungheria e Italia. Per fare un paragone, stati come il Belgio, il Lussemburgo oppure Malta hanno annunciato un solo caso, nello stesso periodo. La Romania è tra i primi stati anche per quanto riguarda l’ammontare dei fondi frodati.
Stando all’OLAF, la Romania si piazza al secondo posto, con frodi di oltre 62 milioni di euro, tenuto conto che l’UE ha effettuato pagamenti verso la Romania di quasi 14 miliardi di euro nei cinque anni. Al primo posto si piazza la Polonia, con fondi frodati di circa 110 milioni di euro. Ai seguenti posti, dal punto di vista delle somme totali frodate, si piazzano Francia, Bulgaria, Italia e Ungheria.
L’anno scorso, la Romania ha rapportato di nuovo il maggior numero di frodi sui fondi europei – 114. Il valore è ammontato a oltre 18 milioni di euro, di nuovo un terzo sul totale registrato a livello europeo. Mentre in Polonia, il Paese con il più alto valore dei fondi fraudati, il numero delle irregolarità è diminuito significativamente, in Romania è aumentato da un anno all’altro — sottolinea l’OLAF. D’altronde, le autorità europee annunciano che il numero dei casi di frode sui fondi europei è diminuito nell’UE, ma si è concentrato ed è aumentato in un numero più ridotto di stati.
Le sregolatezze individuate in sette stati (Italia, Romania, Portogallo, Spagna, Bulgaria, Francia e Lituania) superano il 70% del totale rapportato l’anno scorso nell’intera Unione Europea. Inoltre, il rapporto OLAF sottolinea che, nel 2018, le sregolatezze notificate da soli due stati, Romania e Italia, hanno rappresentato il 61% del numero totale di casi di frode a livello europeo. Nella maggior parte si è trattato di frodi sui fondi europei per l’agricoltura e lo sviluppo rurale.
Si prevede, però, un calo delle frodi sui fondi europei negli anni a venire, tenuto conto che alla fine del 2020 dovrebbe diventare operativa la Procura Europea (EPPO) — un’istituzione indipendente incaricata dell’investigazione e del perseguimento penale dei reati conto il bilancio dell’UE, come la frode, la corruzione o la frode transfrontaliera sull’IVA di oltre 10 milioni di euro.
La Procura Europea sarà presieduta dalla romena Laura Codruţa Kovesi, la quale ha ricevuto, lo scorso mese, sia il sostegno del Parlamento Europeo, che del Consiglio UE. 22 stati membri, la Romania compresa, si sono affiancati alla Procura Europea.