Il CETA e i visti per i cittadini romeni
La Romania e la Bulgaria sono gli unici membri dell’UE i cui cittadini hanno bisogno di visti per viaggiare in Canada. L’argomento è all’ordine del giorno della riunione del Consiglio Europeo di Bruxelles, la cui agenda prevede anche aspetti commerciali. La Romania ha annunciato che sostiene l’Accordo di commercio con gli USA, ma non quello con il Canada, il cosiddetto CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement / Accordo Economico e Commerciale Globale). Bucarest pone una condizione semplice: firma il documento se le autorità di Ottawa liberalizzano il regime dei visti per i romeni. D’altronde, neanche il governo bulgaro si è detto disposto a firmare l’accordo commerciale fra l’UE e il Canada fino a quando non saranno eliminati i visti.
Roxana Vasile, 20.10.2016, 12:49
Prima di partire per Bruxelles, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha sottolineato: “Spero che si possa raggiungere un accordo con la parte canadese nella questione della liberalizzazione dei visti per i romeni e, se si arriverà ad un’intesa ragionevole, potremo rinunciare alle nostre riserve legate a questo accordo.”
La stessa posizione ha espresso anche il portavoce del Governo, Liviu Iolu: “Sono stati fatti sforzi notevoli di negoziazione, sforzi diplomatici, e vorrei ricordare i due incontri fra i premier del Canada e della Romania — a Ottawa e a New York — durante i quali sono stati concordati certi passi per l’eliminazione dei visti. La Romania considera, in questo momento, che un accordo sull’eliminazione dei visti dipende solo da una decisione politica. A livello tecnico sono stati fatti tutti i passi necessari. E finché non sarà raggiunto questo accordo, la Romania non può rinunciare alle sue riserve in merito all’accordo CETA fra la Commissione Europea e il Canada.”
La Romania è scontenta anche a causa della mancanza di solidarietà europea nella questione dei visti, appunto perché, fra tutti gli europei, solo i romeni e i bulgari hanno ancora bisogno di visti per il Canada, nel contesto in cui la legislazione europea chiede che gli stati membri facciano fronte comune in questioni attinenti ai visti, se alcuni cittadini europei sono sottoposti ad un trattamento diverso da quello applicato ad altri cittadini europei. In altre parole, se sono trattati come cittadini di seconda mano. In più, mentre i canadesi non hanno bisogno di visti per l’Europa, proprio la Commissione Europea è arrivata, in primavera, alla conclusione che non può invocare il principio della reciprocità, perché la sua applicazione significherebbe costi troppo alti per … il Canada.
La Commissione ha assicurato Bucarest e Sofia che si impegnerà ad ottenere l’eliminazione dei visti, affermando però che i due Paesi non dovrebbero legare questa disputa all’accordo commerciale con il Canada, che Bruxelles ritiene buono e vuole vedere firmato.
Ad ogni modo, stando al presidente romeno Klaus Iohannis, sarebbe ragionevole che i romeni non avessero più bisogno di visti per il Canada a cominciare dall’anno prossimo. (tr. G.P.)