Il Centenario della Grande Guerra
Agosto 2017 – un secolo dalla battaglia di Mărăşeşti della Prima Guerra Mondiale, quando lEsercito Romeno ha fermato in seguito a duri combattimenti lavanzamento delle truppe tedesche ed austro-ungariche. In onore dei caduti al dovere di allora, le autorità romene hanno organizzato, ieri, ampie cerimonie al Mausoleo di Mărăşeşti, nellest del Paese. Migliaia di persone, accanto ad alti esponenti dello stato, rappresentanti delle autorità pubbliche, del corpo diplomatico, dei partiti politici e delle varie fedi religiose hanno reso un omaggio agli oltre 25.000 militari romeni caduti al dovere oppure dati per dispersi nellestate di quellanno. Il presidente romeno Klaus Iohannis ha dichiarato che il 1917 è stato per la Romania il periodo più difficile della sua storia moderna, quando il Paese era minacciato non solo dagli eserciti stranieri, ma anche dal pericolo del bolscevismo. Il futuro della Romania è stato salvato – ha detto il presidente – dalleroismo dellesercito e dalla coesione della società intorno ad un progetto per un Paese non solo unito, ma anche più democratico e inclusivo.
România Internațional, 07.08.2017, 16:25
Agosto 2017 – un secolo dalla battaglia di Mărăşeşti della Prima Guerra Mondiale, quando lEsercito Romeno ha fermato in seguito a duri combattimenti lavanzamento delle truppe tedesche ed austro-ungariche. In onore dei caduti al dovere di allora, le autorità romene hanno organizzato, ieri, ampie cerimonie al Mausoleo di Mărăşeşti, nellest del Paese. Migliaia di persone, accanto ad alti esponenti dello stato, rappresentanti delle autorità pubbliche, del corpo diplomatico, dei partiti politici e delle varie fedi religiose hanno reso un omaggio agli oltre 25.000 militari romeni caduti al dovere oppure dati per dispersi nellestate di quellanno. Il presidente romeno Klaus Iohannis ha dichiarato che il 1917 è stato per la Romania il periodo più difficile della sua storia moderna, quando il Paese era minacciato non solo dagli eserciti stranieri, ma anche dal pericolo del bolscevismo. Il futuro della Romania è stato salvato – ha detto il presidente – dalleroismo dellesercito e dalla coesione della società intorno ad un progetto per un Paese non solo unito, ma anche più democratico e inclusivo.
Il presidente ha menzionato il merito di Re Ferdinand e di Regina Maria, del governo e dei politici dellepoca di aver incoraggiato la nazione. Le decisioni di allora sono esempi di legiferazione con responsabilità e di assunzione del dovere fino al sacrificio, ha sottolineato Klaus Iohannis. Egli ha evocato con gratitudine il sostegno della missione militare francese sotto il comando del Generale Berthelot, che ha contribuito in modo significativo alle vittorie dellestate del 1917 e a recato un omaggio anche ai militari russi caduti al dovere, sul campo di battaglia di Mărăşeşti, accanto ai soldati romeni. Un secolo più tardi, ha detto il presidente, la Romania è uno stato forte, sul quale i suoi alleati e partner possono contare, un pilastro di sicurezza nella regione, e ciò è dovuto in gran parte anche allEsercito Romeno. Egli ha aggiunto che oggi, quando i valori UE sono attaccati dal populismo e dalla demagogia, la rievocazione della Prima Guerra Mondiale è unoccasione per sottolineare il suo attuale significato, in questo momento di svolta nella stoia dellEuropa e del mondo.
“Tra le aspirazionidella nazione romena e la visione dei padri fondatori dellEuropa unita cè una piena concordanza. Essa è data dallimportanza data alla libertà e dallaspirazione verso una società in cui la legge è uguale per tutti”, ha detto Klaus Iohannis.
Il presidente del Senato, Călin Popescu-Tăriceanu, ha menzionato, dal canto suo, i sacrifici e leroismo dellEsercito Romeno.
“Mărăşeşti resta per sempre nella coscienza nazionale come simbolo della determinazione del popolo romeno e nel patrimonio della nostra gloria militare”, ha affermato Călin Popescu-Tăriceanu.
Gli eroi di Mărăşeşti sono stati commemorati anche dai membri della Famiglia Reale della Romania con una cerimonia religiosa organizzata a Săvârşin (ovest). La principessa ereditaria Margareta ha affermato in questa occasione che i giovani devono conoscere la storia del proprio Paese e ha sottolineato quanto questa sia stata importante per la loro vita odierna. (traduzione di Adina Vasile)