Il 2017, anno di svolta per l’Ue
România Internațional, 09.01.2017, 16:25
Il 2017 sarà un anno di svolta, ritiene la commissaria europea per lo Sviluppo Regionale, la romena Corina Cretu, in un articolo sul New Europe. Nella sua opinione, i cambiamenti climatici e il populismo possono generare caos a lungo termine e non possono essere combattuti che tramite la soluzione delle cause alla base dei due fenomeni. Nel caso dei cambiamenti climatici, la svolta consisterà nellimplementazione di misure atte a combattere i cambiamenti climatici a lungo termine. Nel caso del populismo, “sebbene la storia mostri che nessun Paese ha fatto progressi allorquando si è ritirato nella sua conchiglia, la percezione esiste. Dobbiamo quindi risolvere questo problema. Nel 2017. Non possiamo più concedere tempo al tempo”, ha scritto ancora la commissaria, parafrasando lex presidente francese, Francois Mitterand.
La commissaria crede che un elemento che può svolgere un ruolo importante nella soluzione di questi problami sia la comunicazione, soprattutto nellepoca delle reti sociali. “LEuropa porta buone notizie, ma non è sempre percepita come tale. La conclusione è che non riusciamo a comunicare agli europei queste buone notizie”.
Il 2017 è un anno di svolta anche per la comunicazione, afferma Corina Cretu, la quale ritiene che è ora che gli esponenti Ue si concentrino meno sui comunicati e sulle conferenze stampa e più sulla comunicazione diretta con gli europei tramite le reti sociali. La commissaria ha ammonito che anche il messaggio ha bisogno di cambiamento, e gli esponenti Ue devono offrire messaggi rilevanti. Il famoso aforismo “non basta fare giustizia, occorre far vedere che è stata fatta giustizia” dovrebbe – afferma la Cretu – trasposto in “Non basta che lUe mostri la sua disponibilità a 500 milioni di europei, occorre che faccia vedere il suo sostegno”. Nella sua opinuone, nel 2017, le istituzioni europee devono puntare sul sostegno di coloro che beneficiano delle politiche regioali, che devono farsi sentire, dalle città e regioni fino alle piccole e medie imprese, università, ong, fino ai giovani e agli ospedali. La commissaria Ue ha spiegato, in un periodo in cui il settore privato non ha fiducia nei budget nazionali, il budget Ue, e soprattutto le politiche regionali, sono visti come una garanzia di un investimento solido per tutti. “Una politica regionale solida significa unEuropa più forte. E unEuropa più forte significa meno riflessi nazionalisti. Se riusciamo a fare queste cose, avremo un 2017 negoziato con successo”, ha concluso Corina Cretu. (traduzione di Adina Vasile)