I romeni hanno festeggiato l’Unione del 1859
Il 24 gennaio 1859, Alexandru Ioan Cuza — eletto, una settimana prima, principe della Moldavia — è stato votato anche dall’Assemblea Elettiva di Bucarest principe della Valacchia e proclamato a capo dei Principati Uniti. Tramite le riforme radicali promosse all’epoca, il regno di sette anni di Cuza ha gettato le basi istituzionali della Romania moderna, consolidate, ulteriormente, dai re Carlo I e Ferdinando. Detto l’Unificatore, quest’ultimo unificò, nel 1918, alla fine della prima guerra mondiale, tutte le province romene che fino allora si erano trovate sotto il dominio degli imperi multinazionali confinanti.
Bogdan Matei, 25.01.2018, 13:31
Il 24 gennaio 1859, Alexandru Ioan Cuza — eletto, una settimana prima, principe della Moldavia — è stato votato anche dall’Assemblea Elettiva di Bucarest principe della Valacchia e proclamato a capo dei Principati Uniti. Tramite le riforme radicali promosse all’epoca, il regno di sette anni di Cuza ha gettato le basi istituzionali della Romania moderna, consolidate, ulteriormente, dai re Carlo I e Ferdinando. Detto l’Unificatore, quest’ultimo unificò, nel 1918, alla fine della prima guerra mondiale, tutte le province romene che fino allora si erano trovate sotto il dominio degli imperi multinazionali confinanti.
Cerimonie religiose e militari, deposizioni di corone e spettacoli all’aperto hanno segnato quello che i romeni chiamano la Piccola Unione, che ha preceduto quella Grande, avvenuta un secolo fa. Alla messa tenuta alla Cattedrale Patriarcale di Bucarest e alla sessione scientifica organizzata dall’Accademia Romena ha partecipato anche il presidente Klaus Iohannis, il quale ha ribadito la convinzione che il progresso della Romania è indissolubilmente legato all’esistenza di una legislazione coerente e stabile, che punisca gli abusi e la disonestà. Klaus Iohannis: I governanti hanno il dovere di essere più attenti alle richieste dei cittadini, più preoccupati per le conseguenze a lungo termine delle decisioni prese, più aperti al dialogo. Abbiamo bisogno di uno stato su misura della società, perché i romeni desiderano un governo decente ed efficace.”
In un messaggio pubblicato sul sito del Governo, il premier ad interim Mihai Fifor ha affermato che l’atto dell’Unificazione dei Principati, di 159 anni fa, è stato compiuto con gli sforzi dell’intera nazione romena, che è riuscita a dare alla storia un percorso diverso da quello stabilito sulla carta degli interessi esterni. Il messaggio dell’unità dei romeni è stato portato da Bucarest a Iaşi, capoluogo storico del principato della Moldavia, da un treno, chiamato simbolicamente il Treno dell’Unità, con la locomotiva dipinta nei colori nazionali, rosso, giallo e azzurro.
Alle cerimonie di Iaşi hanno partecipato la principessa Margherita, Custode della Corona Romena, parlamentari, autorità locali e numerosi ospiti dalla confinante Moldova. D’altronde, come riferiscono i corrispondenti di Radio Romania, la Giornata dell’Unificazione dei Principati è stata celebrata con fasto anche a Chişinău, dove sono state deposte corone di fiori al busto del principe Alexandru Ioan Cuza, mentre numerosi uomini di cultura, storici e politici hanno parlato dell’importanza di quel momento storico.
Da 10 anni, a Roma, in una comunione esemplare, i cristiani romeni di diverse confessioni — ortodossi (maggioritari), greco e romano-cattolici — celebrano insieme la Giornata dell’Unificazione dei Principati tramite una messa religiosa. Al Te Deum ospitato mercoledì dai romano-cattolici, hanno partecipato, con lo stesso messaggio di unità, anche gli ambasciatori di Romania in Italia e al Vaticano.