I rapporti romeno-ucraini
A meno di tre mesi dall’assunzione dell’incarico, il presidente romeno Klaus Iohannis ha visitato, ieri, la confinante Ucraina, per ribadire il fermo sostegno di Bucarest alla sua sovranità, unità e integrità territoriale. Come anche il suo predecessore, Traian Basescu, il Governo, il Parlamento e il ministro degli Esteri di Bucarest, il neo capo dello stato romeno ha disapprovato categoricamente le azioni aggressive della Federazione Russa che, un anno fa, annetteva la Penisola di Crimea, nel sud dell’Ucraina, e ulteriormente appoggiava la ribellione secessionista nell’est.
Bogdan Matei, 18.03.2015, 14:06
A meno di tre mesi dall’assunzione dell’incarico, il presidente romeno Klaus Iohannis ha visitato, ieri, la confinante Ucraina, per ribadire il fermo sostegno di Bucarest alla sua sovranità, unità e integrità territoriale. Come anche il suo predecessore, Traian Basescu, il Governo, il Parlamento e il ministro degli Esteri di Bucarest, il neo capo dello stato romeno ha disapprovato categoricamente le azioni aggressive della Federazione Russa che, un anno fa, annetteva la Penisola di Crimea, nel sud dell’Ucraina, e ulteriormente appoggiava la ribellione secessionista nell’est.
“La posizione della Romania è favorevole al mantenimento del regime di sanzioni Ue contro la Russia finchè non viene pienamente applicato l’accordo di cessate il fuoco, di Minsk, o finchè la situazione sul campo continua a deteriorarsi”, ha affermato il presidente Iohannis.
Alle discussioni di Kiev con il collega Petro Poroschenko, il presidente Iohannis ha confermato che la Romania desidera, allo stesso tempo, l’approfondimento dei rapporti bilaterali e l’avvicinamento dell’Ucraina all’Ue. Il presidente Poroschenko l’ha ringraziato, del resto, per il sostegno all’iter europeo del suo Paese e ha ricordato che la Romania è stata il primo stato ad aver ratificato, l’anno scorso, gli accordi di associazione e libero scambio conclusi dall’Ucraina con Bruxelles.
“Abbiamo contratti con 11 stati Ue, e non voglio menzionare nessuno in modo particolare, per le forniture di armamento difensivo. Abbiamo, inoltre, convenuto con diversi Paesi su stage di addestramento per i militari dell’esercito ucraino, e a Berlino e oggi assieme al presidente Iohannis abbiamo convenuto che i nostri soldati feriti siano curati in Germania e Romania“, ha dichiarato il presidente Poroschenko alla conferenza stampa congiunta di Kiev.
Non sarebbe, del resto, per la prima volta che le vittime delle violenze in Ucraina fossero curate negli ospedali romeni. All’inizio del 2014, sempre per ragioni umanitarie, sono state ricoverate a Bucarest persone ferite nella repressione scatenata dall’ex regime filorusso contro i dimostranti pro-occidentali di Kiev. Citato dal corrispondente di Radio Romania a Kiev, Poroschenko ha pure detto che è analizzata la possibilità di avviare un collegamento aereo diretto tra Kiev e Bucarest e che sono state affrontate anche le questioni del piccolo traffico di confine e dell’abrogazione del visto per i cittadini ucraini che viaggiano in Europa. Simili iniziative sono, tutte, volte a consolidare la fiducia reciproca.
Dalla disputa, conclusasi in seguito alla decisione della Corte Internazionale di Giustizia a favore della Romania, ai diritti dei quasi metà milione di etnici romeni nell’ovest dell’Ucraina, all’idea delle ex amministrazioni di Kiev di allestire un canale artificiale nel Delta del Danubio, con gravi conseguenze ambientali, al recupero degli investimenti fatti dalla Romania comunista nell’ex combinat sovietico di Krivoi Rog, non tutto ha funzionato, lungo il tempo, senza inciampi, nei rapporti romeno-ucraini. L’avvicinamento dell’Ucraina all’Ue e l’adozione, a Kiev, dei valori europei sarebbero, perciò, un vantaggio diretto anche per la Romania.
(traduzione di Adina Vasile)