I problemi del sistema penitenziario
I dipendenti dei penitenziari romeni hanno avviato lunedì azioni di protesta a tempo indeterminato in tutto il Paese. Loro chiedono, tra l’altro, il miglioramento delle condizioni di lavoro, l’eliminazione delle iniquità salariali e la diminuzione del deficit di personale nel sistema, stimato a circa 8 mila persone. L’Amministrazione Nazionale dei Penitenziari ha 15 mila posti, di cui sono occupati solo 12 mila, mentre servirebbero 20 mila lavoratori.
România Internațional, 27.09.2016, 13:09
I sindacati minacciano che i lavoratori si rifiuteranno di fare straordinari, il che, nella loro opinione, porterebbe al blocco dell’attività nei carceri. Dopo un colloqui con il ministro della Giustizia, Raluca Prună, il presidente della Federazione dei sindacati dell’Amministrazione Nazionale dei Penitenziari (ANP), Florin Şchiopu, ha annunciato che i negoziati sono falliti e che le proteste continueranno. Prună ha detto che alcune delle rivendicazioni dei dipendenti del sistema penitenziario sono analizzate dal governo. E’ lamentabile che in Romania vengono adottate leggi prima di controllare se sono assicurate le risorse finanziarie e umane necessarie, ha aggiunto Raluca Prună.
La direzione della ANP ha annunciato di aver preso atto delle rivendicazioni delle organizzazioni sindacali del sistema, però richiama l’attenzione sul fatto che i dipendenti non possono ricorrere a scioperi o interruzioni volontarie dell’attività, ma possono organizzare forme di protesta concesse dalla legge. In più, l’Amministrazione dei penitenziari ha precisato che attualmente i lavoratori nel sistema ricevono la retribuzione stabilita tramite atti normativi approvati in concordanza con le griglie specifiche per questa categoria. L’Amministrazione Nazionale dei Penitenziari precisa di aver disposto misure amministrative e organizzative legali per evitare il superamento del tetto di 180 ore straordinarie.
Le azioni dei dipendenti delle prigioni giungono dopo le accese proteste dei detenuti, avvenute quest’estate, scontenti del sovraffollamento nelle celle e dei servizi sanitari offerti in prigione. I detenuti hanno chiesto di partecipare ad attività lucrative e che siano diminuiti il periodo di detenzione e le scadenze per la loro liberazione condizionata. In estate, il ministro della Giustizia dichiarava che la situazione nel sistema penitenziario è sistemica e grave da oltre 20 anni. Raluca Prună ha dichiarato allora che la soluzione di questa situazione è una priorità del suo mandato.
A inizio luglio, il Ministero della Giustizia ha annunciato di aver adottato assieme all’Amministrazione Nazionale dei Penitenziari un piano di misure relative all’accesso al lavoro, al completamento del personale sanitario, all’igienizzazione degli spazi e alla fornitura di servizi stomatologici per i detenuti. La Corte Europea per i Diritti dell’Uomo ha obbligato più volte la Romania a pagare risarcimenti ai condannati per le condizioni inadeguate esistenti nelle prigioni. (tr. G.P.)