I primi rifugiati relocalizzati in Romania
15 rifugiati, provenienti dalla Siria e dallo Yemen, due Paesi in conflitto, dove opera il gruppo terroristico Stato Islamico, sono giunti, ieri, al Centro Regionale di Galati, nel sud-est della Romania. Sono i primi degli oltre 6 mila rifugiati che la Romania si è impegnata ad accogliere, in base alle quote di relocalizzazione stabilite a livello dellUe nel contesto dellattuale crisi dei rifugiati.
Roxana Vasile, 04.03.2016, 15:39
15 rifugiati, provenienti dalla Siria e dallo Yemen, due Paesi in conflitto, dove opera il gruppo terroristico Stato Islamico, sono giunti, ieri, al Centro Regionale di Galati, nel sud-est della Romania. Sono i primi degli oltre 6 mila rifugiati che la Romania si è impegnata ad accogliere, in base alle quote di relocalizzazione stabilite a livello dellUe nel contesto dellattuale crisi dei rifugiati.
Il centro di accoglienza e procedure per i richiedenti dasilo è stato creato nel 2004. Esso già ospita persone dalla Siria, dallAfghanistan, dallIraq oppure dallAlgeria. Accanto a loro, nel centro sono stati accolti anche i 15 neoarrivati, che hanno chiesto asilo politico in un Paese europeo, e con il loro accordo sono stati relocalizzati in Romania. Prima di arrivare a Galati, i rifugiati hanno passato più mesi in Grecia, periodo in cui lo stato greco e quello romeno hanno comunicato per poter individuare le persone che hanno bisogno di protezione internazionale. Bucarest ha accettato le proposte di Atene solo dopo analisi specifiche e verifiche di sicurezza. Stando allIspettorato Generale per Immigrazioni, il gruppo di 15 persone arrivato a Galati è formato di 10 giovani e di una famiglia – genitori e tre minorenni, di cui il più giovane ha solo 7 mesi.
Fino allarrivo di una risposta, entro 30 giorni, sulla concessione o meno dello status di asilanti, i rifugiati resteranno nel centro e benficeranno di assistenza medica, psicologica, giuridica e materiale, e di altre forme di sostegno da parte delle ong che si occupano dei richiedenti dasilo e dintegrazione. Dopo leventuale conseguimento del diritto di soggiorno, essi avranno la libertà di circolare in tutto il Paese. Come in tutti gli stati europei, anche in Romania lopinione pubblica è divisa sullaccoglienza dei rifugiati. Larrivo dei 15 a Galati ha provocato malcontento tra alcuni degli abitanti. Sentiamo alcune opinioni.
“Lo stato quanto paga per un migrante ogni mese? Oltre mille lei, più che il salario minimo garantito. Quindi va bene cosi? Non va bene, secondo me”, ha detto una persona.
“È già difficile per noi, come facciamo a sostenere anche altre persone? Io vengo a mangiare da Lei, un giorno, due. Porto anche la moglie. Mi accoglierà per una settimana, ma nella seconda basta”, ha detto unaltra persona.
Nel successivo periodo, altri 115 rifugiati dallItalia e dalla Grecia verranno in Romania. Nel frattempo, a livello dellUnione Europea, profondamente divisa sullargomento, si fanno sforzi politici importanti per gestire la crisi degli immigrati, al limite del disastro umanitario. Al vertice speciale Ue-Turchia del 7 marzo, la Romania sarà rappresentata dal premier Dacian Ciolos. Bucarest sottolineerà che occorrono un controllo più rigoroso ai confini esterni dellUnione, collaborazione e solidarietà a livello europeo, e misure ferme, convenute insieme, per trovare soluzioni al fenomeno migratorio. (traduzione di Adina Vasile)