I politici e la modifica della legislazione penale
Iniziata il 31 gennaio, la saga del famigerato decreto-legge n.13, che rilassava in una maniera discutibile la legislazione penale, favoreggiando i corrotti, è finita esattamente a tre settimane dalla sua adozione. I deputati di tutti i partiti politici hanno votato martedì, nella maggior parte, contro il decreto-legge n.13 e, subito dopo, hanno approvato il n.14, che abrogava il primo. L’abrogazione è avvenuta sullo sfondo delle ampie proteste di piazza contro il governo, avviate il 31 gennaio e che continuano ancora.
Ştefan Stoica, 22.02.2017, 14:48
Il decreto-legge n.13 è stato un errore che danneggia gravemente la credibilità del Paese, ha accusato, nuovamente la presidente del PNL, Raluca Turcan: “Per fortuna, l’azione abusiva e non trasparente che ha scandalizzato tutta la popolazione della Romania sembra essere stata cancellata. C’è però un male irrimediabile, che tutti conosciamo, si tratta del discredito della Romania, della mancanza di fiducia in questo governo e della mancanza di prevedibilità nelle azioni di questo governo”.
Il deputato dell’UDMR Attila Korodi ha attirato l’attenzione che la legislazione penale deve essere modificata per rispettare la Costituzione, ma ha sottolineato che ciò non può essere fatto tramite decreti governativi. Attila Korodi: “E’ stato un errore l’anno scorso, è stato un errore quest’anno e lo sarà in qualsiasi momento. Attualmente, nella legislazione romena le decisioni della Corte Costituzionale non sono state inserite, non sono regolate. E’ una responsabilità di tutte le forze politiche della Camera dei Deputati di mettere a punto il Codice di Procedura Penale e il Codice Penale, di modo che non ci sia più incertezza nello spazio pubblico e nelle decisioni dei tribunali perché la legislazione non è ultimata”.
Il rappresentante dell’USR, Dan Barna, è del parere che di tutto ciò, ne rimane qualcosa di buono: “Se vogliamo trovare una cosa positiva in questo abuso di diritto che si è verificato il 31 gennaio, è che ha portato la legge nella società più di quanto lo avesse potuto fare qualsiasi dibattito sulla Costituzione o su un’altra legge finora in Romania. Tutti i cittadini discutono di decreti governativi, ed è una cosa positiva, in fin dei conti”.
Dalla parte del potere, la socialdemocratica Ana Birchall ha dichiarato che si augura che i prossimi colloqui sulla legislazione penale non permettano che la giustizia sia strumentalizzata politicamente: “A mio avviso, tramite il voto della Camera dei Deputati si può porre fine per sempre a questo dibattito pubblico legato ai due decreti-legge. La posizione del governo è stata espressa anche tramite il voto di oggi, il governo ha sostenuto l’abrogazione del decreto-legge n.13 e, di conseguenza, spero che siano prese in considerazione le cose costruttive di tutti i dibattiti pubblici su questo argomento. Avrei voluto molto che la giustizia non diventasse un campo di battaglia per delle poste in gioco politiche”. Ana Birchall ha sostituito ad interim l’ex ministro della Giustizia Florin Iordache, il quale aveva promosso il famigerato decreto governativo n.13 e si era dimesso qualche giorno dopo la sua abrogazione. (tr. G.P.)