I partiti politici e la regolamentazione della sicurezza nazionale
Leyla Cheamil, 14.04.2016, 15:38
I Paesi europei, ma anche quelli di altri continenti, sembrano fragili
di fronte all’offensiva jihadista sempre più ampia. Attacchi terroristici
commessi da pazzi a nome della religione hanno colpito proprio il cuore
dell’Europa, seminando panico e insicurezza. Le violenze che hanno portato
lutto in Francia, Belgio, Turchia, ma anche in altri stati, mettono in una luce
diversa le misure che possono essere prese per prevenire altri attentati.
Ecco perché il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha convocato
consultazioni con i partiti e le formazioni parlamentari sul tema delle leggi
della sicurezza nazionale, con lo scopo di ottenere il loro consenso prima che
siano organizzati dibattiti pubblici su questo tema. La legislazione in questo
settore può essere stabile solo se viene assunta dalla maggior parte dei
politici ed ha l’approvazione della società civile, ha sottolineato il capo
dello stato.
In seguito alle consultazioni si è concordato che ci saranno due
pacchetti di leggi. Un primo pacchetto legislativo in questo campo sarà inviato
dal Governo per il dibattito nel Parlamento a maggio, mentre il secondo dovrà
essere elaborato nell’ambito di una commissione parlamentare speciale. Il
presidente Klaus Iohannis ha precisato che: Un
primo pacchetto, formato da tre leggi, è già in fase avanzata al governo. Si
tratta del miglioramento della legge sulla lotta al terrorismo, la seconda
legge chiarisce la situazione delle schede telefoniche prepagate e la terza
riguarda la sicurezza informatica. In seguito ai colloqui con i partiti siamo
arrivati alla conclusione che è fattibile tentare di portare a termine queste
leggi già in questa sessione parlamentare. Il secondo pacchetto contiene leggi
che sono almeno altrettanto importanti, ma non sono in stato così
avanzato.
I partiti presenti alle consultazioni hanno convenuto che si impone una
riforma legislativa nel settore della sicurezza nazionale. Il leader
socialdemocratico, Liviu Dragnea, ha annunciato che due membri del partito sono
stati designati a partecipare ai dibattiti sulla nuova legge: Vogliamo essere proattivi, per cui due
nostri colleghi sono disposti a partecipare effettivamente anche al processo di
elaborazione che il Governo sta svolgendo adesso per queste leggi.
Dal canto loro, i liberali desiderano un equilibrio fra il rispetto del
diritto dei cittadini alla privacy e la sicurezza nazionale, ha precisato la
copresidente del Partito Nazionale Liberale, Alina Gorghiu: E’ necessario aggiornare la
legislazione. Tale aggiornamento e aggiustamento non può essere fatto in base
all’iniziativa di un unico gruppo parlamentare. Abbiamo avuto in passato un
fallimento da questo punto di vista; perciò, la delegazione del PNL ha
approvato la partecipazione, accanto ai rappresentanti degli altri partiti,
alla commissione che elaborerà la nuova legislazione.
Il capo dello stato ha discusso con i rappresentanti dei partiti
parlamentari anche di un controllo parlamentare più forte, idea sostenuta dal
leader dell’Unione Nazionale per il Progresso della Romania, Valeriu Steriu,
stando al quale nel Legislativo c’è bisogno di una sola commissione che
controlli l’attività dei servizi di informazioni. (traduzione di Gabriela Petre)