I deputati respingono inchiesta penale contro il premier Ponta
Accusato di conflitto d’interessi, che avrebbe commesso nell’esercizio del mandato, il premier Victor Ponta ha mantenuto l’immunità parlamantare di cui beneficia come deputato. 231 dei suoi colleghi dell’arco governativo, formato da PSD, UNPR, PC e PLR, hanno votato contro la sollecitazione inoltrata dai procuratori anticorruzione e solo 120 dell’opposizione liberale e popolare, a favore.
Bogdan Matei, 10.06.2015, 12:24
Accusato di conflitto d’interessi, che avrebbe commesso nell’esercizio del mandato, il premier Victor Ponta ha mantenuto l’immunità parlamantare di cui beneficia come deputato. 231 dei suoi colleghi dell’arco governativo, formato da PSD, UNPR, PC e PLR, hanno votato contro la sollecitazione inoltrata dai procuratori anticorruzione e solo 120 dell’opposizione liberale e popolare, a favore.
L’esito era prevedibile, dato che da venerdì in poi, da quando la DNA ha annunciato l’avvio dell’inchiesta penale contro Ponta, i colleghi di partito e di coalizione hanno fatto a gara in dichiarazioni di solidarietà e fedeltà per un premier che considerano la vittima della giustizia teleguidata politicamente. Per il presidente Klaus Iohannis, invece, il voto della Camera è una prova di irresponsabilità e sfida ai cittadini.
Distruggere istituzioni e principi per salvare la carriera di una persona è, dal mio punto di vista, inaccettabile in una democrazia. Cosa deve capire un cittadino semplice? Che chiunque è accusato di un reato penale può essere indagato e giudicato, ma non il primo ministro, poichè dispone di una maggioranza parlamentare. Cosa dobbiamo capire tutti? Che ci sono due Romanie: una della gente semplice e un’altra del signor Ponta, ha detto il presidente.
Victor Ponta disprezza la legge e disprezza i romeni – hanno affermato anche i leader del PNL, per la voce della copresidente Alina Gorghiu. In replica, il capo del governo sostiene che la soluzione per l’uscita dalla crisi è che lui presenti al procuratore tutti i dati richiesti, e il gabinetto sia lasciato a continuare l’attività. Ponta dice inoltre che la veemenza con cui Iohannis gli ha chiesto di dimettersi fosse alimentata dal suo desiderio di portare il suo partito di cuore, il PNL, al governo.
La battaglia politica è ritornata al momento dei fascicoli, che probabilmente ricordate. E venerdì è toccato a me. Percheè mai, quando tutte le cose vanno nelle buona direzione, quando tutti hanno parole di plauso per la Romania, dover tornare anni addietro, e menare guerre con fascicoli per far andar via Ponta e venire Gorghiu?, ha detto Victor Ponta.
Quindi, il premier non può più essere indagato per l’accusa di conflitto d’interessi, però la DNA può continuare le indagini per i reati penali che avrebbe commesso quasi un decennio fa, quando era solo avvocato – falsità in documenti, complicità in evasione fiscale e riciclaggio di denaro.
Il nuovo scandalo politico-giudiziario di Bucarest risuona già nelle cancellerie dei paesi partner della Romania. L’ambasciata americana valuta in un comunicato che le accuse di violazione della legge da parte dei dignitari vanno indagate senza interferenze.
La necessità che le istituzioni giudiziarie possano agire con imparzialità e nello spirito della piena indipendenza è stata sottolineata anche dai diplomatici britannici di Bucarest, mentre i loro colleghi olandesi ammoniscono che le evoluzioni del Parlamento svelano problemi connessi all’atteggiamento nei confronti della giustizia e della corruzione in Romania.