I compiti e la qualità dell’insegnamento
Leyla Cheamil, 08.12.2016, 16:57
Spesso gli allievi romeni si sono sentiti esausti,
oberati, soffocati dai compiti che gli insegnanti hanno assegnato loro per fare
a casa, dopo le lezioni a scuola. Spesso, i ragazzi sono stati costretti a
rinunciare al tempo dedicato al gioco e al divertimento e a stare fino a
mezzanotte per fare i compiti per il giorno dopo.
Tale situazione dovrebbe cambiare con
l’applicazione di un ordine presentato dal ministro dell’Istruzione, Mircea
Dumitru, in base al quale i bambini avranno meno compiti obbligatori da fare a
casa. Secondo il documento, un alunno dovrebbe allocare al massimo 2 ore ai compiti
di casa, per tutte le materie, di modo che il suo impegno giornaliero, a scuola
e a casa, non superi 5-8 ore. Alla classe preparatoria non saranno assegnati
compiti da fare a casa.
Inoltre, durante le vacanze, di solito, non saranno
assegnati compiti agli alunni della scuola elementare e del ginnasio. Ci sarà
anche una differenziazione a seconda del livello di preparazione dell’alunno:
il compito obbligatorio, di media difficoltà sarà per tutti gli alunni della
classe, mentre il compito supplementare, individuale e differenziato, non avrà
carattere permanente, e sarà legato a situazioni come le attività di recupero e
sviluppo, come ad esempio in vista di certi concorsi.
Il segretario di stato nel Ministero
dell’Istruzione, Monica Anisie ha precisato: Io, come insegnante, ogni
volta che penso alla divisione del mio tempo, sono del parere che i miei alunni
non dovrebbero passare più di 15 minuti a fare il rispettivo compito,
altrimenti si annoiano e non sono più motivati a venire a scuola con piacere.
Ammettiamo la verità: spesso questi compiti che loro devono fare a casa sono
copiati dall’uno all’altro, oppure sono fatti con l’aiuto dei genitori. Questa
è la verità.
I più recenti studi di specialità rilevano che gli
alunni oberati dai compiti obbligatori hanno risultati peggiori rispetto agli
altri e si allontanano dalla scuola – ha sottolineato anche il ministro
dell’Istruzione, Mircea Dumitru. In più, l’uso del compito come strumento di
punizione è proibito. Lo scopo di queste misure è di far aumentare la qualità
dell’insegnamento romeno, nel contesto in cui, da molti anni, si pone il
problema del modo in cui andrebbe cambiato il sistema affinché sia più
efficace.
Di recente, l’Organizzazione per la Cooperazione e
lo Sviluppo Economico ha reso pubblico lo studio PISA 2015, realizzato nel
contesto delle preoccupazioni per i mancati progressi nella cultura scientifica
degli allievi di tutto il mondo. Sebbene inferiore alla media OCSE a tutti e
tre i principali settori analizzati – cultura scientifica, lettura e matematica
– le performance degli alunni romeni sono migliorate rispetto alle precedenti
valutazioni delle conoscenze di scienze e matematica. Al capitolo lettura, le
performance degli alunni romeni hanno registrato una stasi. (traduzione di Gabriela Petre)