Governo, via libera al pacchetto di misure fiscali e di bilancio
Il Governo romeno ha deciso di assumersi la responsabilità per una legge volta a riequilibrare il bilancio.
Ştefan Stoica, 26.09.2023, 12:09
La legge per la quale l’Esecutivo di Bucarest ha scelto di
assumersi la responsabilità in Parlamento mira a rendere più efficace la lotta
all’evasione, a fermare gli sprechi di bilancio, ma anche a portare all’equità
fiscale, eliminando eccezioni e privilegi. Secondo il pacchetto legislativo, i
contributi alla sanità saranno pagati da tutti i dipendenti, compresi quelli
dell’edilizia e dell’agricoltura, che finora erano esenti, mentre i dipendenti
IT con stipendi superiori a 10.000 lei, l’equivalente di 2.000 euro, pagheranno
l’imposta.
D’altra parte, i dipendenti statali i cui stipendi sono
superiori a 8.000 lei netti non riceveranno più buoni vacanza o indennità di
mensa. Pagheranno una tassa speciale coloro che possiedono case di valore superiore
a 500.000 euro, se non hanno rate bancarie per quella residenza. Le grandi
aziende e le banche pagheranno una tassa dal fatturato. Per quanto
riguarda l’IVA, la legge non prevede modifiche sostanziali.
Secondo il primo ministro Marcel Ciolacu, l’IVA del 9% su
generi alimentari e medicinali e l’imposta del 5% su legna da ardere, energia,
gas e libri verranno mantenute. Il primo ministro ha respinto le dichiarazioni
secondo cui le misure adottate sarebbero di austerità. Ma, ha sottolineato
Marcel Ciolacu, la Romania non può più permettersi agevolazioni e privilegi per
75 miliardi di lei (15 miliardi di euro) e un’evasione fiscale di 150 miliardi
di lei (30 miliardi di euro) all’anno, che rappresenta il 15% del PIL.
Il premier ha ricordato che lo stipendio minimo aumenterà
del 10%, da 3.000 a 3.300 lei, mentre nell’edilizia del 12,5%, da 4.000 a 4.500
lei. Marcel Ciolacu ha inoltre spiegato che, attraverso il progetto di riforma
fiscale e di bilancio, sarà attuata la più ambiziosa riforma dell’apparato statale
dopo la Rivoluzione.
I partiti all’opposizione, indipendentemente dal colore
politico, hanno criticato le misure fiscali e di bilancio e affermano che vanno
fermate con ogni mezzo costituzionale. Come procedura, hanno a disposizione lo
strumento della mozione di sfiducia che, se adottata, farebbe cadere il Governo.
Si tratta però solo di un’opzione teorica, che l’attuale aritmetica
parlamentare, favorevole ai partiti della coalizione di governo, PSD e PNL,
rende improbabile, se non impossibile. Un altro modo è quello di contestare la
legge presso la Corte Costituzionale.
Lo scenario più pericoloso sarebbe quello in cui
l’invalidazione delle nuove misure deriverebbe dalla realtà economica. Il
Consiglio Economico e Sociale, organismo indipendente, ha dato un giudizio
negativo al ddl, ritenendo che le misure di riduzione delle spese non sono
convincenti e avranno effetti negativi sull’economia. Coprire il deficit di
bilancio aumentando il peso fiscale per l’ambiente economico privato ha
dimostrato in passato di avere l’effetto opposto ed è molto probabile che, a
seguito di queste misure, le entrate di bilancio diminuiscano anziche aumentare,
ha ammonito il Consiglio Economico e Sociale.