Governo, via libera a ddl pensioni
Il Governo di Bucarest promette un sostanziale incremento delle pensioni nel 2024.
Bogdan Matei, 10.11.2023, 11:31
La maggioranza dei quasi cinque milioni di pensionati romeni sono tra gli anziani più poveri nell’Unione Europea. Stando all’Istituto Nazionale di Statistica, la pensione media mensile ammontava a settembre a 2.108 lei, cioè poco più di 400 euro. L’inflazione, che ha fatto esplodere le bollette e i prezzi dei generi alimentari o dei medicinali, ha diminuito ancor di più negli ultimi anni il potere d’acquisto dei pensionati. Di destra o di sinistra, monocolori o di coalizione, tutti i governi postcomunisti romeni hanno promesso una maggiore cura per gli anziani, e l’attuale Esecutivo PSD-PNL vorrebbe essere percepito come campione della generosità, il primo ad aumentare le pensioni per due volte nel giro di un anno.
Una nuova legge sulle pensioni è stata adottata ieri dal Governo, con tutti i pareri necessari, però, nota la stampa, sullo sfondo di certe asperità tra il Ministero del Lavoro, guidato dai socialdemocratici, e quello delle Finanze, diretto da un liberale. La riunione del Governo è stata rinviata per ore, poichè il PSD e il PNL avevano delle cifre differenti sull’impatto dell’incremento delle pensioni sul bilancio. I liberali dicevano che si tratta di circa tre punti percentuali del PIL, molto di più rispetto alle stime iniziali, mentre i socialdemocratici affermavano che i partner di governo non guardano dove devono guardare. Alla fine è stato convenuto l’incremento delle pensioni a due tappe, dal 1 gennaio, del 13,8% per tutti, e dal 1 settembre, tramite il ricalcolo.
La ministra del Lavoro, Simona Bucura-Oprescu, sostiene che, grazie al ricalcolo, non ci saranno più inequità nè tra i romeni che hanno svolto lo stesso lavoro, ma sono andati in pensione in periodi diversi, nè tra uomini e donne. Tutto sommato, le pensioni aumenteranno del 40% entro la fine dell’anno prossimo. Il premier e leader socialdemocratico, Marcel Ciolacu, auspica una procedura accelerata al Parlamento, in modo che la legge sia adottata entro il 20 novembre, per entrare in vigore dal 1 gennaio.
Dopo la riunione del Governo, il ministro delle Finanze, Marcel Boloş, ha scritto che l’incremento delle pensioni è una priorità, ma anche una responsabilità per l’Esecutivo, che deve assicurarsi di mantenere la stabilità finanziaria del paese. Il suo leader di partito e presidente del Senato, Nicolae Ciucă, ha scritto, a sua volta, che è stato il PNL ad aver sempre sostenuto l’aumento delle pensioni, ma ha insistito di averlo fatto in condizioni sostenibili.
I media notano che il ddl sulle pensioni è stato convenuto anche con gli esperti della Banca Mondiale, e ai negoziati hanno partecipato sia il ministro del Lavoro che quello delle Finanze. Dall’opposizione, l’USR accusa i due partiti della coalizione governativa di aver depredato il budget della Romania per due anni, e oggi vediamo le conseguenze: non ci sono soldi per la legge sulle pensioni.