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Governo: stipendio minimo legale e aumento delle pensioni

Il Governo di Bucarest ha aumentato lo stipendio di base minimo lordo a 2.300 lei mensili, pari a circa 470 euro. E’ una crescita di circa il 3% ed è stata stabilita tenendo presente il tasso inflazionistico del 2,2% e la crescita reale della produttività del lavoro allo 0,8% nel 2020. Secondo le cifre ufficiali, in Romania circa 1,4 milioni di dipendenti ricevono lo stipendio minimo legale, cioè oltre un quarto della manodopera attiva. Per il personale con studi universitari e un’anzianità di almeno un anno, lo stipendio di base minimo lordo si mantiene a 2.350 lei, pari a circa 480 euro, somma che non include scatti e altri assegni.

Governo: stipendio minimo legale e aumento delle pensioni
Governo: stipendio minimo legale e aumento delle pensioni

, 14.01.2021, 11:38

Il Governo di Bucarest ha aumentato lo stipendio di base minimo lordo a 2.300 lei mensili, pari a circa 470 euro. E’ una crescita di circa il 3% ed è stata stabilita tenendo presente il tasso inflazionistico del 2,2% e la crescita reale della produttività del lavoro allo 0,8% nel 2020. Secondo le cifre ufficiali, in Romania circa 1,4 milioni di dipendenti ricevono lo stipendio minimo legale, cioè oltre un quarto della manodopera attiva. Per il personale con studi universitari e un’anzianità di almeno un anno, lo stipendio di base minimo lordo si mantiene a 2.350 lei, pari a circa 480 euro, somma che non include scatti e altri assegni.



Stando al premier Florin Cîţu, l’aumento sarà applicato dal 1o gennaio e mantiene il potere d’acquisto dei cittadini. D’altra parte, il primo ministro ha annunciato che l’Esecutivo aumenterà le pensioni anche quest’anno, però tenendo conto del calendario assunto dall’attuale coalizione di centro-destra e dopo l’elaborazione della finanziaria per quest’anno. Mercoledì, la Corte Costituzionale della Romania ha emesso una decisione in cui ha accettato, ma ha anche bocciato alcune segnalazioni del Governo legate a una legge sull’aumento delle pensioni del 40%, adottata dal precedente parlamento, dominato dai socialdemocratici. Secondo alcuni specialisti, ciò vuol dire che la legge sull’aumento resta in vigore se l’attuale parlamento non apporterà delle modifiche, in seguito a un’eventuale sollecitazione del presidente Klaus Iohannis.



La Romania non si è permessa l’anno scorso e non si permette neanche quest’anno di aumentare le pensioni del 40%, ha ammonito il premier liberale Florin Cîţu, ricordando che le pensioni sono aumentate anche nel 2020 del 14% e ha promesso che ci sarà una crescita anche quest’anno. I rappresentanti della coalizione governativa hanno spiegato che si sono assunti un altro calendario dell’aumento delle pensioni, in cui sono prese in considerazione le condizioni economiche attuali.



La ministra del Lavoro, Raluca Turcan, sostiene che un simile aumento avrebbe un impatto difficile da reggere sul budget dello stato e che l’esecutivo aumenterà le pensioni di una percentuale sopportabile, che non determini un blocco. Dall’opposizione, il presidente del PSD, Marcel Ciolacu, ha accusato l’attuale coalizione che si lamenta continuamente della mancanza di soldi, ma non pensa di cercare soluzioni. Perciò, afferma Ciolacu, i socialdemocratici presenteranno la propria variante alternativa di budget e dimostreranno che ci sono soldi. I socialdemocratici sostengono inoltre che la decisione della Corte Costituzionale è corretta e che l’aumento delle pensioni del 40% va applicato, senza ulteriori modifiche. Il premier Florin Cîțu ha spiegato che la bozza della finanziaria per quest’anno sarà inoltrata al Parlamento all’inizio del mese prossimo e allora si vedrà quali sono le somme stanziate alle pensioni.

Foto: pixabay.com
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