Governo: nuove misure per situazioni di emergenza
Il Governo di Bucarest ha deciso di istituire un dipartimento di intervento in situazioni di intemperie presso il Ministero dell’Interno, che avrà nel subordine strutture di altri dicasteri.
Leyla Cheamil, 30.01.2014, 13:26
La decisione fa seguito alle critiche del premier Victor Ponta sul modo in cui le autorità sono intervenute nel caso del recente incidente aereo avvenuto nei Carpazi Occidentali, in cui due persone sono rimaste morte e cinque ferite.
In seguito alla decisione del Governo, la nuova struttura sarà diretta dal medico Raed Arafat, appena nominato segretario di stato al Ministero dell’Interno. Il vicepremier incaricato alla sicurezza nazionale gestirà le operazioni in situazioni di emergenza.
Finora sottosegretario al Ministero della Salute, già dagli anni ’90 Raed Arafat aveva gettato le basi del Servizio Mobile di Emergenza, Rianimazione ed Estricazione di Romania e, per la sua ottima prestazione, lo Stato romeno gli ha conferito delle onorificenze nel 2003 e 2005.
L’ordinanza d’urgenza adottata dal Governo modifica l’attuale sistema di funzionamento e coordinamento delle istituzioni pubbliche. Il premier Victor Ponta ha spiegato che, in tal modo, non saranno più sprecati energia e tempo per questioni burocratiche.
Il primo ministro ha aggiunto che non si poteva più andare avanti con il sistema funzionante finora, in cui il ministro dell’Interno doveva gestire istituzioni subordinate ad altri poteri dello Stato, come il Servizio di Telecomunicazioni Speciali.
I ministeri, il Servizio Mobile di Emergenza, Rianimazione ed Estricazione, l’Ispettorato per le situazioni di emergenza, le altre istituzioni ed enti saranno coordinate da un’unica persona, per consentire la massima efficacia degli interventi.
Nel caso del recente incidente aereo, in cui un velivolo che trasportava un equipaggio di medici specializzato negli interventi di trapianto da Bucarest a Oradea, è stato costretto all’atterraggio di emergenza, le vittime sono state trovate dopo parecchie ore di ricerche, alle quali hanno partecipato vigili del fuoco, gendarmi, poliziotti, soccoritori alpini e abitanti del posto.
La cosa più grave è che, nell’epoca della tecnologia ultramoderna, il primo ad aver trovato le vittime è stato un boscaiolo. Il premier aveva definito come un fallimento le operazioni di salvataggio dei superstiti.
La tragedia ha portato a revoche e dimissioni. Criticato per il modo in cui il dicastero che dirigeva aveva agito nelle ore passate tra l’atterraggio di emergenza fino al momento in cui le vittime sono state trovate, l’allora ministro dell’Interno, Radu Stroe, si è dimesso, definendo il gesto come uno di onore.
Le sue dimissioni erano state precedute da quelle dei direttore generale e di quello responsabile alle operazioni del gestore dei servizi di traffico aereo, nonchè del capo dell’Ispettorato generale per le situazioni di emergenza. Il premier aveva revocato anche un segretario di stato all’Interno.