Governo: misure nel campo del lavoro
Promosso dalla coalizione governativa di Bucarest, il disegno di legge che vieta con alcune eccezioni il cumulo della pensione con il reddito da lavoro nel settore pubblico è già al dibattito pubblico. Dopo l’adozione del documento, 35.000 pubblici dipendenti che in questo momento ricevono entrambi i tipi di reddito dovranno sceglierne uno. La normativa permette la continuazione dell’attività dopo l’età pensionabile fino ai 70 anni sia nel settore pubblico e che in quello privato. I pubblici dipendenti dovranno, però, scegliere tra lo stipendio e la pensione.
Bogdan Matei, 12.03.2021, 16:08
La ministra del Lavoro liberale, Raluca Turcan, ha sottolineato che svolgere l’attività fino ai 70 anni è un diritto, non un obbligo. Si tratta di un’opzione del dipendente di continuare a lavorare, anche se ha raggiunto l’età legale per il pensionamento, e porta dei vantaggi: oltre al fatto che rimane una persona attiva nel campo del lavoro, ha anche la possibilità di ricevere lo stipendio che gli spetta nel momento in cui ha compiuto l’età pensionabile, ha spiegato Raluca Turcan.
La ministra ha sottolineato che nulla impedirà ai pensionati di lavorare, se vogliono, nel settore privato, continuando a incassare anche la pensione. Saranno eccettati da questo divieto anche alcuni tipi di redditi, come la retribuzione oraria oppure i diritti d’autore. In più, secondo il disegno di legge, potranno continuare a cumulare la pensione con lo stipendio gli insegnanti, i membri dell’Accademia Romena, i parlamentari o i dipendenti dell’amministrazione locale in carica nel momento dell’adozione della legge.
Dall’opposizione, i socialdemocratici criticano con veemenza il documento. L’ex ministro del Lavoro socialdemocratico, Marius Budăi, sostiene che, tramite questa legge, si cerca di aumentare l’età pensionabile. E’ contrario alla Costituzione chiedere a una persona in età compresa tra i 65 e i 70 anni di scegliere tra pensione e stipendio. Infatti, quest’opzione rappresenta l’obbligo a rinunciare o alla pensione o allo stipendio, ha dichiarato Marius Budăi.
Le proposte, i suggerimenti e le opinioni in merito a questa normativa potranno essere trasmessi al Ministero del Lavoro entro il 20 marzo. I commentatori si aspettano che, una volta sottoposto all’esame del Parlamento, il disegno di legge sia emendato e molti dei suoi provvedimenti venissero leggermente modificati. Gli stessi opinionisti notano differenze significative tra un medico che ha superato i 65 anni ed è tornato al lavoro assumendosi tutti i rischi della pandemia, e un poliziotto pensionato a meno di 45 anni che viene riassunto con uno stipendio pari a qualche migliaio di euro, in una carica comoda presso il Ministero dell’Interno.
Secondo i media, a medio e lungo termine, gli effetti della nuova legge saranno benefici soprattutto nelle istituzioni in cui diversi personaggi obsoleti sono rimasti in carica e continuano ad essere capi anche dopo il pensionamento, bloccando ogni possibilità di rinnovo e perpetuando pratiche manageriali ereditate dal comunismo.