Governo: fiducia per nuovo programma politico
La nuova squadra di governo di Bucarest ha posto la fiducia davanti alla plenaria del Parlamento sul programma politico aggiornato, in seguito al ritiro dei liberali e all’ingresso dell’Unione democratica magiari di Romania (Udmr) nella compagine. Il programma resta quasi immutato rispetto a quello assunto dopo le elezioni politiche del 2012.
Roxana Vasile, 12.03.2014, 12:55
Per i prossimi due anni e mezzo, il governo di cui fanno parte, accanto ai socialdemocratici e all’Udmr, anche i conservatori e l’Unione nazionale per il progresso della Romania, rispetterà i principi della Finanziaria votata nel 2013, in primo luogo il mantenimento della flat tax al 16%. Tra le priorità del governo si annoverano la riduzione dei contributi alla previdenza e l’esenzione dalla tassa sul reinvestimento del profitto.
Il premier Victor Ponta ha spiegato che si contempla la riduzione del 5% dei contributi versati alla previdenza dal datori di lavoro, il ripristino dell’Iva dal 24 al 19%, con una quota più bassa ai prodotti agroalimentari di base, man mano che il quadro fiscale lo consentirà. Victor Ponta ha rivolto ai deputati e senatori l’appello a non cadere nella trappola delle misure populiste.
“Nel 2014, non dobbiamo commettere l’errore che abbiamo commesso tutti nel 2009, il precedente anno elettorale per le presidenziali, precisamente non dobbiamo alzare il livello di aspettative della popolazione e fare a gara tra chi promette di più, il che significa, praticamente, prepararci per un disastro come quello del 2010”, ha detto Victor Ponta.
Invece, il leader liberale Crin Antonescu (all’opposizione) ha definito coem vago ed elettorale il programma politico del gabinetto Ponta 3. “Una dichiarazione, sia essa di principi e di intenzioni di un governo, deve contenere cose molto concrete. Quindi non sappiamo se e quando il quadro di bilancio lo consentirà. Quindi, va creato il quadro di bilancio in modo tale da consentire certe cose per le quali sono state fatte certe opzioni politiche”, ha detto Antonescu. Comunque, i liberali hanno annunciato di non inoltrare una sfiducia nel prossimo futuro.
Sempre dall’opposizione, i democratico-liberali hanno già elaborato il testo di una mozione. “Il premier altro non fa che promettere poche cose, questa volta. Quindi, farà di tutto se avrà il sostegno necessario. Parte esattamente a rovescio, cioè non procede a un’analisi delle risorse, per presentare poi gli obiettivi in tutti i settori — investimenti, riduzione dei contributi e dell’Iva. Tutto va all’insegna del forse”, ha detto Vasile Blaga.
Però i democratico — liberali non sono riusciti a raccogliere le firme necessarie nemmeno per inviare la sfiducia al dibattito del Parlamento, in mancanza dell’appoggio dei liberali che aspetteranno fino a maggio per decidere cosa faranno.