Giustizia: sfide della pandemia e riforma
“Lindipendenza della giustizia è e deve rimanere un principio imprescindibile, ha dichiarato ieri il presidente Klaus Iohannis, alla presentazione del rapporto dattività dellAlta Corte di Cassazione e Giustizia per il 2020. Un anno fa, il capo dello stato affermava che la società ha affiancato i magistrati ed ha risposto ai tentativi della classe politica di subordinare la giustizia in Romania. Adesso, il presidente ribadisce che il sistema giudiziario ha bisogno di molte riforme, che rispettino le raccomandazioni europee. “Nel 2020, i cittadini hanno espresso senza equivoco, tramite voto, le loro opzioni per le riforme e per il consolidamento dello stato di diritto. In tale contesto, non può essere ancora rinviato il riesame delle leggi sulla Giustizia. Confido che, nel prossimo periodo, il quadro che regola lattività della giustizia in Romania diventerà prevedibile, in accordo con gli standard di uno stato europeo, ha detto il capo dello stato.
Daniela Budu, 04.03.2021, 12:03
Klaus Iohannis ha precisato che il 2020 è stato un anno difficile per tutte le istituzioni pubbliche ed ha richiesto idee, soluzioni nuove e pratiche innovative. La crisi generata dalla pandemia di COVID-19 ha imposto la necessità di risposte urgenti, anche da parte del sistema giudiziario, per cui sono stati accelerati i processi di digitalizzazione, ha aggiunto il capo dello stato, sottolineando inoltre che cè bisogno di ampi dibattiti nel Parlamento cui partecipino non solo i rappresentanti delle professioni impegnate nellatto di giustizia, ma anche rappresentanti dellambiente universitario oppure esperti di diritti delluomo. Mi auguro che, in seguito a questo dialogo, vengano corretti i controversi interventi legislativi degli ultimi anni e siano adottate soluzioni adatte alle nuove realtà giuridiche e sociali.
Dal canto suo, la presidente dellAlta Corte di Cassazione e Giustizia, la giudice Corina Corbu, ha affermato che durante la pandemia i suoi colleghi hanno portato a termine più fascicoli rispetto al 2019, sebbene si siano confrontati con la mancanza di spazio, una grande mole di lavoro e la questione del pensionamento. “Non è comodo lavorare come giudice presso lAlta Corte. La carica psico-emozionale, la necessità di mantenere permanentemente il più alto livello di preparazione professionale, laccettazione della possibilità di esprimere posizioni critiche, spesso veementi, nello spazio pubblico, sono cose inerenti per chi ricopre questo incarico. La questione del pensionamento dei giudici dellAlta Corte resta per me un motivo di tristezza. LAlta Corte perde giudici in seguito al pensionamento, a unetà che a livello mondiale è considerata il momento in cui uno abbia appena acquisito la saggezza e la raffinatezza giuridica che sono necessarie per pronunciare sentenze definitive alla corte suprema, ha detto Corina Corbu, augurandosi per questanno una Corte Suprema più moderna, più efficace e più aperta ai bisogni dei cittadini. Ha inoltre auspicato che le istituzioni statali siano più aperte ai problemi della giustizia.