Giustizia: reazioni a condanna ministro Fenechiu
Solo gli stupidi non temono in simili situazioni”, dichiarava di recente l’ormai ex ministro dei Trasporti, il liberale Relu Fenechiu, domandato se aveva paura della decisione della giustizia nel fascicolo intitolato Il Trasformatore”, in cui era accusato di complicità in abuso d’ufficio in forma qualificata. I timori si sono avverati. La giustizia lo ha condannato a cinque anni di reclusione, al pagamento di danni materiali e al divieti di certi diritti per tre anni.
Roxana Vasile, 15.07.2013, 14:01
Solo gli stupidi non temono in simili situazioni”, dichiarava di recente l’ormai ex ministro dei Trasporti, il liberale Relu Fenechiu, domandato se aveva paura della decisione della giustizia nel fascicolo intitolato Il Trasformatore”, in cui era accusato di complicità in abuso d’ufficio in forma qualificata. I timori si sono avverati. La giustizia lo ha condannato a cinque anni di reclusione, al pagamento di danni materiali e al divieti di certi diritti per tre anni.
Precisamente, è stato accusato che, tramite le imprese di due proprietà, ha venuto dei trasformatori fabbricati negli anni 1970 — 1980 a prezzi di prodotti nuovi, a una filiale statale di manutenzione e servizi energetici, con la complicità dell’ex direzione della rispettiva istituzione.
Fenechiu batte un triste record: è il primo ministro romeno ad essere condannato mentre ricopre questo incarico, anche se la sentenza non è definitiva. Anche così, Fenechiu ha deciso di dimettersi dal dicastero dei Trasporti e, in attesa di un’altra nomina dei liberali, l’interim è stato assunto dal premier Victor Ponta.
La decisione della giustizia nel caso Fenechiu pone fine a un mandato di soli sei mesi, condizionato, col rischio della sua decapitazione” politica, da due obiettivi strategici: la privatizzazione della Divisione Merci delle Ferrovie romene, una precondizione nella valutazione dell’accordo col Fondo monetario internazionale, e lo sblocco dei fondi europei per i trasporti, nelle condizioni dell’austerità di bilancio.
Entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti a fine giugno, però non senza emozioni. Nel caso delle Ferrovie, la privatizzazione è avvenuta al limite del fallimento, a causa dello scarso interesse degli investitori e delle contestazioni sulle procedure.
Perciò, l’eurodeputato PPE Theodor Stolojan del Partito democratico-liberale (all’opposizione) ha dichiarato che, da ministro ad interim dei Trasporti, Victor Ponta deve chiarire per l’opinione pubblica in che condizioni si è svolta la privatizzazione, ma anche perchè il management privato non può funzionare nelle compagnie detenute o gestite dal Ministero dei Trasporti.
Il Sig. Ponta deve spiegare perchè gli interessi di partito dell’Unione social-liberale (Usl, al governo, ndr), non lasciano il management privato poter funzionare in queste compagnie, e perchè in Romania qualsiasi metodo dell’economia di mercato non funziona allorquando viene promossa dal governo come si deve”, ha detto Stolojan, citato dall’agenzia Agerpres.
La fonte precisa che Stolojan ha definito come irritante” la posizione del premier, del leader liberale Crin Antonescu e di altri colleghi dell’Usl, che tentano di dimostrare la competenza di Fenechiu, quando, in realtà, cose avvenute sotto il suo coordinamento hanno fatto sorgere grandi punti interrogativi tra gli investitori stranieri, ha detto inoltre l’eurodeputato.