Giustizia: rapporto della CE
Prevalentemente positivo, ma si può fare ancor meglio! Il rapporto della Commissione Europea sui progressi della Romania nel contrasto della corruzione e la riforma della giustizia rileva gli sforzi e i risultati principalmente buoni delle autorità di Bucarest, fino a poco tempo fa criticate, nel migliore dei casi, per l’inerzia. Del resto, il ministro della Giustizia, Robert Cazanciuc, afferma che il rapporto sul 2014 è il migliore degli ultimi quasi 8 anni da quando la Romania, diventata membro dell’Ue, è monitorata attraverso il cosiddetto Meccanismo di Cooperazione e Verifica nel campo della giustizia. La Direzione Nazionale Anticorruzione, l’Agenzia Nazionale per l’Integrità, l’Alta Corte di Cassazione e Giustizia e il Consiglio Superiore della Magistratura sono le istituzioni lodate nel rapporto. Sono stati presi in considerazione i grandi fascicoli di corruzione che hanno portato all’arresto di personaggi importanti dell’amministrazione e della politica, ma è contato il modo i cui queste istituzioni hanno resistito alle pressioni politiche.
Roxana Vasile, 29.01.2015, 14:09
Prevalentemente positivo, ma si può fare ancor meglio! Il rapporto della Commissione Europea sui progressi della Romania nel contrasto della corruzione e la riforma della giustizia rileva gli sforzi e i risultati principalmente buoni delle autorità di Bucarest, fino a poco tempo fa criticate, nel migliore dei casi, per l’inerzia. Del resto, il ministro della Giustizia, Robert Cazanciuc, afferma che il rapporto sul 2014 è il migliore degli ultimi quasi 8 anni da quando la Romania, diventata membro dell’Ue, è monitorata attraverso il cosiddetto Meccanismo di Cooperazione e Verifica nel campo della giustizia. La Direzione Nazionale Anticorruzione, l’Agenzia Nazionale per l’Integrità, l’Alta Corte di Cassazione e Giustizia e il Consiglio Superiore della Magistratura sono le istituzioni lodate nel rapporto. Sono stati presi in considerazione i grandi fascicoli di corruzione che hanno portato all’arresto di personaggi importanti dell’amministrazione e della politica, ma è contato il modo i cui queste istituzioni hanno resistito alle pressioni politiche.
“Vi sono rilevati i risultati notevoli delle istituzioni del sistema giudiziario nella lotta alla corruzione, l’Alta Corte di Cassazione e Giustizia, l’Agenzia Nazionale per l’Integrità, la Direzione Nazionale Anticorruzione, il Pubblico Ministero, nel suo insieme. È, inoltre, notato il Consiglio Superiore della Magistratura, che ha difeso l’indipendenza del sistema giudiziario, attraverso reazioni a tutti gli atacchi esercitati sui giudici, i procuratori e, in generale, sulle istituzioni”, ha spiegato il ministro della Giustizia, Robert Cazanciuc.
Molto criticato nel rapporto della Commissione Europea resta, invece, il Parlamento, per il blocco di indagini penali contro alcuni eletti, la promozione di leggi che ledono la lotta alla corruzione e la tergiversazione dell’adozione di atti normativi atte ad aiutare la giustizia. In una reazione immediata, il presidente della Camera dei Deputati, il socialdemocratico Valeriu Zgonea, si è detto d’accordo con una procedura semplificata di rimozione dell’immunità parlamentare, facendo però una precisazione.
“Dobbiamo eliminare la necessità di discutere ancora nel Parlamento della Romania della rimozione dell’immunità. Io personalmente sono d’accordo, ma non possiamo farlo senza una revisione della Costituzione”, ha detto Zgonea.
Di conseguenza, c’è ancora da lavorare per assicurare l’evoluzione irreversibile delle riforme nel campo della giustizia e nel contrasto della corruzione, innazittutto a beneficio della società romena e dei suoi cittadini — come affermava il presidente romeno, Klaus Iohannis. Del resto, ieri, persino nel giorno della pubblicazione del rapporto della CE, il presidente ha convocato per consultazioni i rappresentanti dei partiti parlamentari. Tutti hanno espresso la disponibilità a sostenere la semplificazione delle procedure per le domande di approvazione del fermo, dell’arresto o della perquisizione dei parlamentari. Il prossimo rapporto nell’ambito del MCV sarà presentato fra circa un anno. La Romania ha, quindi, la tregua necessaria per dare seguito alle raccomandazioni della Commissione.
(traduzione di Adina Vasile)