Giustizia, proteste e politica
Il principale partito della coalizione governativa, il PSD, ha organizzato sabato, a Craiova (sud) una marcia in omaggio all’ex monarca. Il leader locale del partito, Claudiu Manda, ha affermato che i partecipanti hanno voluto esprimere la loro gratitudine per quello che ha fatto Sua Maestà per la città. Re Michele è colui che, nel 1947, l’ultimo anno del suo regno, ha emanato i decreti di fondazione della Filarmonica e dell’Università di Craiova. Nel 2013, è diventato cittadino d’onore di Craiova, dove è stato collocato anche un suo busto, una delle poche statue che ha nel Paese.
Bogdan Matei, 11.12.2017, 13:13
Il principale partito della coalizione governativa, il PSD, ha organizzato sabato, a Craiova (sud) una marcia in omaggio all’ex monarca. Il leader locale del partito, Claudiu Manda, ha affermato che i partecipanti hanno voluto esprimere la loro gratitudine per quello che ha fatto Sua Maestà per la città. Re Michele è colui che, nel 1947, l’ultimo anno del suo regno, ha emanato i decreti di fondazione della Filarmonica e dell’Università di Craiova. Nel 2013, è diventato cittadino d’onore di Craiova, dove è stato collocato anche un suo busto, una delle poche statue che ha nel Paese.
I commentatori salutano l’iniziativa pia dei socialdemocratici, ma notano, non senza ironia, che la riunione a Craiova, alla quale ha partecipato solo qualche centinaio di persone, era convocata da molto tempo. E che, inizialmente, doveva essere una gigantesca manifestazione di protesta, con decine di migliaia di partecipanti, contro il cosiddetto stato parallelo, formati da tribunali, procuratori e servizi speciali che, col pretesto della lotta alla corruzione, inseguirebbero i rappresentati di un potere democraticamente eletto. Ma sono scesi in piazza pure i suoi nemici.
Domenica, sono state riprese le tradizionali proteste antigovernative, nel centro di Bucarest e di altre città del Paese. I partecipanti, circa dieci mila nella Capitale e altri cinque-sei mila in altre città, hanno reso omaggio, anche loro, alla memoria del Re, ma in primo piano sono stati i leader dell’opposizione. Per la prima volta, i presidenti del PNL, Ludovic Orban, e dell’USR, Dan Barna, come anche l’ex premier tecnocrate Dacian Cioloş, si sono presentati insieme nella piazza. Il messaggio che hanno dichiarato di voler trasmettere è stato uno di unità dell’opposizione parlamentare ed extraparlamentare, in un momento in cui — dicono loro — la coalizione al potere ha iniziato un attacco senza precedenti non solo contro la giustizia, ma persino contro i fondamenti dello stato di diritto.
Per l’occasione, Cioloş ha annunciato che fonderà nel prossimo periodo un partito che avrà alla base la ONG Piattaforma Romania 100, che ha creato dopo che, all’inizio dell’anno, aveva lasciato al PSD la direzione dell’Esecutivo. Gli analisti notano che la nascita del nuovo partito sarà simile a quella dell’USR, diventato la terza forza nel Parlamento, dopo che, inizialmente, era stato una ONG conosciuta solo a Bucarest. Loro aggiungono che il potenziale elettorato di Cioloş sarà quasi lo stesso dell’USR, cioè uno molto esigente per quanto riguarda il rispetto dei valori dello stato di diritto, molto duro con la classe politica nel suo insieme e disposto a scendere in piazza per criticarla.
Sullo sfondo della manifestazione di domenica sera, il presidente del Senato, Călin Popescu-Tăriceanu, ha chiesto ai manifestanti di leggere, oltre alle informazioni disponibili sulle reti sociali, anche i progetti di modifica delle leggi sulla giustizia. Il leader ALDE, partner-junior al governo, sostiene che queste mirano a consolidare lo stato di diritto e l’indipendenza dei magistrati, ma anche a prevenire gli abusi e gli eccessi. E non sono volte, come accusano i manifestanti, a subordinare la giustizia alla politica e a fermare la lotta alla corruzione. (tr. G.P.)