Giustizia: polemiche su nomine vertici del Pubblico Ministero
Le nomine dei nuovi capi del Pubblico Ministero, tra cui quelli della Procura Generale e della Direzione Nazionale Anticorruzione (DNA) ha scatenato polemiche accese sulla scena politica romena.
România Internațional, 07.04.2013, 13:45
Le nomine dei nuovi capi del Pubblico Ministero, tra cui quelli della Procura Generale e della Direzione Nazionale Anticorruzione (DNA) ha scatenato polemiche accese sulla scena politica romena.
Nei giorni scorsi, il premier socialdemocratico Victor Ponta, incaricato a ricoprire anche l’interim di Guardasigilli, ha inviato al Consiglio Superiore della Magistratura la proposta per la nomina dell’ex procuratore generale Laura Codruta Kovesi alla guida della DNA, e di Tiberiu Nitu alla Procura Generale.
Però i liberali, partner di governo dei socialdemocratici nell’Unione social-liberale (Usl), hanno criticato la nomina, in quanto, a loro avviso, Laura Codruta Kovesi difenderebbe gli interessi del capo dello stato Traian Basescu.
Il presidente ha contestato il diritto dei partiti di coinvolgersi in questa procedura, e ha promesso che continuerà a proteggere la giustizia, le procure e i tribunali da qualsiasi ingerenza politica nella misura in cui verrà a sapere di simili casi.
“Nessuno interferirà nelle procedure del Consiglio Superiore della Magistratura, così come auspico che, anche d’ora in avanti, nessuno possa pretendere di interferire nelle procedure delle altre istituzioni impegnate. Le nomine e le proposte sono la responsabilità del ministro della Giustizia, e non della società civile, dei partiti politici o dei procuratori”, ha detto il capo dello stato.
Da parte sua, il premier Victor Ponta dice che la procedura rispetta la legislazione attuale e le raccomandazioni della Commissione europea.
“La Commissione europea ci ha sollecitato un’unica cosa, precisamente di nominare procuratori con buona reputazione professionale. In secondo luogo, di non nominare delle persone portate da un partito o da altrove. Orbene, tutte le sei persone che ho proposto hanno ricoperto in precedenza incarichi dirigenziali in varie strutture della Procura. In terzo luogo, è stata sollecitata trasparenza nella procedura del Consiglio Superiore della Magistratura”, ha detto il premier.
Le proposte inoltrate dal primo ministro hanno generato tensioni nell’Usl. I liberali, che hanno controllato il dicastero della Giustizia fino alle dimissioni del ministro Mona Pivniceru, nominata giudice alla Corte Costituzionale, lo hanno ceduto ai socialdemocratici.
Il leader liberale Crin Antonescu dice che il suo partito si può riprendere l’incarico, se il premier ritira le nomine. “Una cosa saggia sarebbe il ritiro di queste proposte, la nomina di un ministro della Giustizia, o l’assunzione del percorso di una procedura normale, al cui termine non ci sia un’intesa politica, bensì un tentativo reale di dare chance all’indipendenza della giustizia”, crede Antonescu.
Ai sensi della legge, dopo la nomina, i procuratori dovranno essere ascoltati dal Consiglio Superiore della Magistratura, dopo di che la decisione finale spetta al capo dello stato.