Giustizia: Liviu Dragnea, un nuovo processo
La saga giudiziaria dell’ex capo del PSD fino al momento della sua condanna, due anni fa, sembra non finire più. Al momento in prigione, Liviu Dragnea ha ricevuto un’altra brutta notizia: i procuratori della Direzione Nazionale Anticorruzione l’hanno rinviato a giudizio in un nuovo fascicolo, accusandolo di traffico d’influenza e uso dell’influenza o dell’autorità in merito alla sua presenza alla cerimonia inaugurale del presidente Donald Trump all’inizio del 2017. Allora Dragnea era presidente della Camera dei Deputati e capo del principale partito al governo e le immagini in cui appare salutando il più forte tra i leader del mondo libero hanno aperto la strada a tutta una serie di speculazioni a Bucarest.
Ştefan Stoica, 18.05.2021, 12:44
La saga giudiziaria dell’ex capo del PSD fino al momento della sua condanna, due anni fa, sembra non finire più. Al momento in prigione, Liviu Dragnea ha ricevuto un’altra brutta notizia: i procuratori della Direzione Nazionale Anticorruzione l’hanno rinviato a giudizio in un nuovo fascicolo, accusandolo di traffico d’influenza e uso dell’influenza o dell’autorità in merito alla sua presenza alla cerimonia inaugurale del presidente Donald Trump all’inizio del 2017. Allora Dragnea era presidente della Camera dei Deputati e capo del principale partito al governo e le immagini in cui appare salutando il più forte tra i leader del mondo libero hanno aperto la strada a tutta una serie di speculazioni a Bucarest.
I procuratori affermano adesso che l’ex capo del Partito Socialdemocratico sia colpevole di traffico d’influenza e uso dell’influenza o dell’autorità da parte di una persona che ricopre una carica direttiva in un partito, allo scopo di ottenere beni immeritati per sé o per altri. Accanto a Dragnea, sono incolpati anche tre imprenditori per reati di acquisto d’influenza e concorso in acquisto d’influenza. Liviu Dragnea avrebbe ricevuto da uno degli imprenditori beni immeritati per se stesso e per il partito, ovvero accesso garantito agli avvenimenti della cerimonia d’insediamento del presidente americano, nel periodo 17 – 21 gennaio 2017, svolti a Washington, in base a un pacchetto di benefici di 250.000 dollari. L’accesso sarebbe stato ottenuto tramite un politico e imprenditore americano, vicepresidente del Comitato di Inaugurazione Presidenziale. Con l’aiuto degli altri due imprenditori, sarebbero stati forniti anche servizi di lobby e consulenza politica per un valore di 30.000 dollari, a favore del partito di cui faceva parte. Il denaro sarebbe stato pagato, a maggio 2017, da una compagnia offshore con sede nelle isole Vergini Britanniche e conti correnti nel Cipro, rileva la DNA.
L’incolpato Liviu Dragnea avrebbe trafficato, a favore di un imprenditore romeno, l’influenza reale che aveva sul primo ministro e su altri membri del Governo romeno, promettendogli che li avrebbe determinati a garantire i suoi interessi negli affari che svolgeva in Romania, soprattutto in campo militare e intelligence. La prima condanna di Liviu Dragnea è stata al carcere con sospensione per broglio elettorale. E’ stato però incarcerato dopo la seconda condanna a 3 anni e mezzo per istigazione ad abuso d’ufficio nel periodo in cui ricopriva la carica di presidente del Consiglio Provinciale Teleorman (sud). Ora desidera uscire dal carcere in anticipo. La sua eredità politica si è trasformata in peso elettorale per il PSD. Il partito ha perso le euro-elezioni e le presidenziali del 2019, si è piazzato al primo posto alle politiche del 2020, ma è stato escluso dall’equazione di governo ed è riuscito ad ottenere percentuali alte solo a livello locale. I fallimenti del PSD sono in gran parte imputabili all’ex leader, accusato di aver avviato un processo pericoloso di subordinazione politica della giustizia per sfuggire ai propri problemi penali.