Giustizia: l’ex premier Nastase, di nuovo in carcere
L’Alta Corte di Cassazione e Giustizia ha condannato Adrian Nastase, ex premier socialdemocratico dal 2000 al 2004, a quattro anni di reclusione, in un altro fascicolo di corruzione. Nella stessa causa, l’Alta Corte ha inflitto anche alla moglie Dana Nastase tre anni con la sospensione e ha deciso di confiscare alla coppia circa 400.000 euro.
Valentin Țigău, 07.01.2014, 14:01
L’Alta Corte di Cassazione e Giustizia ha condannato Adrian Nastase, ex premier socialdemocratico dal 2000 al 2004, a quattro anni di reclusione, in un altro fascicolo di corruzione. Nella stessa causa, l’Alta Corte ha inflitto anche alla moglie Dana Nastase tre anni con la sospensione e ha deciso di confiscare alla coppia circa 400.000 euro.
Stando ai procuratori della Direzione Nazionale Anticorruzione, Nastase ha preteso e ricevuto, tramite sua moglie, benefici indebiti stimati a 630.000 euro. Nastase è accustao di aver intascato tangenti da Irina Jianu per mantenerla a capo dell’Ispettorato Statale Edile. Con questi soldi, la coppia Nastase avrebbe acquistato dalla Cina beni per l’abitazione privata di Bucarest.
Inoltre, Adrian Nastase avrebbe ottenuto benefici illeciti anche dall’ex console di Romania in Cina, Ioan Paun, sempre per mantenerlo in carica. Dato che era stato messo in libertà condizionale dopo nove mesi di carcere in un altro fascicolo di corruzione, probabilmente l’ex premier solleciterà all’Alta Corte l’unificazione delle due pene, affinchè venisse assolto da quella già scontata.
Nastase si dichiara innocente e sostiene che il suo fascicolo è uno politico. La sua causa è sostenuta dal Partito socialdemocratico, di cui è membro, e il cui leader, il premier Victor Ponta, afferma che, già dal 2005, Nastase è stato il principale bersaglio del suo avversario politico, il capo dello stato Traian Basescu. Il premier Ponta ha paragonato il caso Nastase a quello dell’ucraina Julija Tymosenko.
I media internazionali hanno subito dedicato spazi alla condanna di Nastase. La BBC, e le agenzie France Presse e Associated Press ricordano che, da anni, l’Unione Europea tiene sotto monitoraggio la riforma della giustizia in Romania. Le autorità di Bruxelles rimproverano ai giudici di Bucarest di temporeggiare le sentenze persino per 5-6 anni dal rinvio a giudizio. In alcuni dossier, le strategie degli avvocati arrivano a prescrivere reati commessi da politici, imprenditori, dirigenti di compagnie, magistrati, poliziotti o militari.
Probabilmente, la condanna definitiva di Adrian Nastase avrà un certo peso nella valutazione delle riforme nella giustizia romena. La Commissione Europea pubblicherà prossimamente un nuovo rapporto sul Meccanismo di cooperazione e verifica per la Romania. Il rapporto doveva essere reso noto a dicembre, e, in caso di una valutazione positiva, avrebbe dato speranze all’ingresso della Romania, accanto alla Bulgaria, nell’Area Schengen.