Giustizia: l’ex premier Adrian Nastase in libertà condizionata
La lunga vicenda giudiziaria che ha visto come protagonista l’ex premier socialdemocratico romeno Adrian Nastase si è appena conclusa. Dopo aver scontato un terzo dei 4 anni di pena detentiva, Nastase è stato messo in libertà condizionale. Alla fine del 2004, l’ex premier sembrava, dopo 4 anni in cui aveva diretto con mano forte il governo e il più importante partito in Romania, il Partito Socialdemocratico, inarrestabile nella corsa per la carica suprema nello stato. Tuttavia, l’impossibile è avvenuto, Nastase perdendo drammaticamente nel secondo turno davanti all’imprevedibile Traian Basescu. La sua vicenda giudiziaria è cominciata, praticamente, dopo questo clamoroso fiasco. Nastase viene indagato in tre importanti casi di corruzione. In due, viene condannato a pene detentive, per dirottamento di fondi a favore della sua campagna elettorale del 2004 e per benefici indebiti. Aveva commesso i reati durante il mandato di premier, uno efficiente dal punto di vista del processo d’integrazione europea del Paese, ma segnato da gravi sospetti di corruzione.
Ştefan Stoica, 22.08.2014, 16:04
La lunga vicenda giudiziaria che ha visto come protagonista l’ex premier socialdemocratico romeno Adrian Nastase si è appena conclusa. Dopo aver scontato un terzo dei 4 anni di pena detentiva, Nastase è stato messo in libertà condizionale. Alla fine del 2004, l’ex premier sembrava, dopo 4 anni in cui aveva diretto con mano forte il governo e il più importante partito in Romania, il Partito Socialdemocratico, inarrestabile nella corsa per la carica suprema nello stato. Tuttavia, l’impossibile è avvenuto, Nastase perdendo drammaticamente nel secondo turno davanti all’imprevedibile Traian Basescu. La sua vicenda giudiziaria è cominciata, praticamente, dopo questo clamoroso fiasco. Nastase viene indagato in tre importanti casi di corruzione. In due, viene condannato a pene detentive, per dirottamento di fondi a favore della sua campagna elettorale del 2004 e per benefici indebiti. Aveva commesso i reati durante il mandato di premier, uno efficiente dal punto di vista del processo d’integrazione europea del Paese, ma segnato da gravi sospetti di corruzione.
La sentenza del 2012 è stata una prima storica per la Romania. Nastase diventava il primo alto esponente del periodo postcomunista a ricevere una condanna con esecuzione. Seguirono ministri e altri dignitari, e la giustizia, cui è stata rimproverata per un lungo periodo la clemenza mostrata nei casi di corruzione al vertice, sembrava essersi staccata dall’influenza politica che aveva minato la sua indipendenza. Con la condanna di Nastase iniziava una nuova epoca. Allo stesso tempo, una carriera politica fulminante finiva per sempre.
Nastase ha affermato sempre di essere innocente e di considerarsi una vittima politica dell’attuale capo dello stato, Traian Basescu, percepito dai suoi avversari come un uomo rancoroso e vendicativo, che comanda ai procuratori. Allo stesso tempo però, Adrian Nastase era percepito, e questa è stata la principale motivazione dei magistrati della Corte Suprema per la prima condanna nei suoi confronti, come simbolo della corruzione al vertice. La sua condanna al carcere ha destato scalpore, e gli analisti stranieri hanno visto nella decisione del tribunale un segno di maturità dello stato di diritto.
D’altra parte, la moda lanciata da Nastase, di creare per Traian Basescu l’immagine di un orco che divora i suoi rivali, ha attecchito. Il presidente fondatore del Partito Conservatore, il potente uomo d’afari Dan Voiculescu, condannato quest’estate a 10 anni di reclusione per riciclaggio di denaro, si dichiara, dal canto suo, vittima del presidente. Non a caso, in un commento sul blog personale, Voiculescu saluta la liberazione condizionale di Adrian Nastase, e afferma che i romeni vivono, nella sua opinione, in una ditattura, la cui fine è vicina. Le accuse di controllo della giustizia nei confronti di Traian Basescu sembrano però ridicole, nel contesto in cui il fratello minore stesso del presidente è in custodia cautelare con l’accusa di traffico d’influenza.