Giustizia: le conclusioni della relazione MCV sulla Romania
Nella relazione pubblicata ieri sui progressi compiuti dalle autorità di Bucarest nell’ambito del Meccanismo di Cooperazione e Verifica, la Commissione Europea nota una tendenza positiva nella riforma del sistema giudiziario e nella lotta alla corruzione in Romania. Ma in ugual misura continunerà a monitorare da vicino le evoluzioni fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi. Istituito nel 2007, quando la Romania è entrata a far parte dell’UE, il Meccanismo è volto a segnalare le eventuali carenze e a proporre dei rimedi nel campo della giustizia. La Commissione saluta il fatto che quest’anno ha visto una nuova spinta alla riforma e alla correzione dei regressi del periodo 2017-2019. Sono stati raggiunti dei progressi in relazione a tutte le raccomandazioni MCV che non sono state ancora applicate, però molte stanno per essere adempiute, se i progressi restano costanti, nota la Commissione, osservando che la Romania deve ancora lavorare su sette raccomandazioni del 2018 e dieci del 2017.
Roxana Vasile, 09.06.2021, 11:48
Nella relazione pubblicata ieri sui progressi compiuti dalle autorità di Bucarest nell’ambito del Meccanismo di Cooperazione e Verifica, la Commissione Europea nota una tendenza positiva nella riforma del sistema giudiziario e nella lotta alla corruzione in Romania. Ma in ugual misura continunerà a monitorare da vicino le evoluzioni fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi. Istituito nel 2007, quando la Romania è entrata a far parte dell’UE, il Meccanismo è volto a segnalare le eventuali carenze e a proporre dei rimedi nel campo della giustizia. La Commissione saluta il fatto che quest’anno ha visto una nuova spinta alla riforma e alla correzione dei regressi del periodo 2017-2019. Sono stati raggiunti dei progressi in relazione a tutte le raccomandazioni MCV che non sono state ancora applicate, però molte stanno per essere adempiute, se i progressi restano costanti, nota la Commissione, osservando che la Romania deve ancora lavorare su sette raccomandazioni del 2018 e dieci del 2017.
La relazione critica le nomine del procuratore generale e del capo della Direzione per l’investigazione dei reati di criminalità organizzata e terrorismo, avvenute lo scorso anno, nonostante il parere negativo del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM). Lo stesso CSM viene criticato, tra l’altro, per la posizione ambigua riguardante lo scioglimento della Sezione investigativa dei reati in giustizia, i cui esistenza e funzionamento sono ritenuti preoccupanti a Bruxelles. Nello stesso giorno in cui la Commissione ha pubblicato la nuova relazione MCV, la Corte Costituzionale di Romania ha mantenuto, però, la decisione relativa alla costituzionalità della Sezione speciale, ritenendo che essa possa essere sciolta esclusivamente tramite una nuova legge approvata dal Parlamento.
Il ministro della Giustizia, Stelian Ion, ha promesso di individuare delle soluzioni. Non possiamo aspettare che i nostri problemi interni venissero risolti dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Ci è stata concessa la piena libertà di farlo. In ugual misura, non possiamo aspettare solo dalla giustizia la soluzione a questi problemi, quindi è molto importante – come politici – individuare la soluzione per il rapido scioglimento di questa Sezione investigativa dei reati in giustizia. Continuo a considerare che il progetto del Governo sia quello giusto, e tenterò di convincere i colleghi parlamentari di scegliere questa soluzione. E’ molto importante riuscire a sciogliere questa Sezione, criticata anche nella relazione, ha detto il Guardasigilli.
In riferimento alla lotta alla corruzione, la Commissione Europea nota che la nomina di un nuovo capo della Direzione Nazionale Anticorruzione ha portato stabilità istituzionale. La situazione è migliorata rispetto al 2019, però la DNA si confronta con una serie di sfide, tra cui la carenza di personale, osserva ancora la Commissione.