Giornata NATO in Romania
La Giornata della NATO viene celebrata in Romania dal 2005 nella prima domenica di aprile. Quest’anno, il capo dello stato Klaus Iohannis e il premier Victor Ponta hanno trasmesso dei messaggi sulla relazione tra la NATO e la Romania, membro dell’Alleanza dal 2004.
Valentin Țigău, 06.04.2015, 12:54
La Giornata della NATO viene celebrata in Romania dal 2005 nella prima domenica di aprile. Quest’anno, il capo dello stato Klaus Iohannis e il premier Victor Ponta hanno trasmesso dei messaggi sulla relazione tra la NATO e la Romania, membro dell’Alleanza dal 2004.
In un post su Facebook, il presidente Iohannis ha valutato che l’appartenenza alla NATO resta una garanzia della sicurezza della Romania e anche un punto di riferimento della politica estera del Paese.
Da parte sua, sempre in un messaggio su Facebook, il premier Victor Ponta ha sottolineto che l’ingresso della Romania nella NATO è uno dei grandi successi dopo la Rivoluzione dell’89 e che le autorità romene continueranno ad attenersi agli impegni assunti nei confronti degli alleati nord-atlantici.
A gennaio, il presidente Iohannis annunciava di aver ottenuto il consenso politico necessario alla crescita del budget stanziato alla difesa al 2% del Pil a partire dal 2017.
Il tema della preparazione militare è affrontata alla luce della situazione in Ucraina, che preoccupano sia la NATO che l’UE. Di recente, il comandante supremo delle forze alleate in Europa, il generale americano Philip Breedlove, ha detto a Bucarest che a breve sarà annunciato ufficialmente il precollocamento di tecnica pesante di combattimento sul territorio della Romania.
Mosca ha reagito a questo annuncio, affermando che il dispiegamento di autoblindo, sistemi d’arma contraerei, caccia e artiglieria della NATO in Romania rappresenta un passo pericoloso senza precedenti che viola tutti gli accordi, compreso l’atto fondatore Russia-NATO.
Se in queste condizioni il Governo della Romania considera possibile la crescita della presenza della NATO sul suo territorio, anche tramite la creazione di un simile “pugno armato forte”, ha dichiarato a Radio Romania il portavoce del Ministero degli Esteri russo, Alexander Lukashevich, allora deve realizzare anche la responsabilità per questo passo, come anche le conseguenze per la sicurezza della regione.
D’altra parte, in seguito all’accordo-quadro sul dossier nucleare iraniano, la stampa russa vicina al Cremlino ha tentato di dimostrare che, una volta la minaccia di un attacco nucleare dall’Iran non ci fosse più, allora lo scudo americano antimissile, che avrà una componente in Romania, non si giustifica più.
Però la NATO ha precisato che l’implementazione del progetto dello scudo continuerà, come stabilito. La portavoce della NATO, Oana Lungescu, ha commentato che l’Alleanza non rinuncerà al progetto dello scudo antimissile, sottolineando che esso non è indirizzato contro la Russia.