Giornata della Cultura Nazionale
“Un popolo senza cultura è un popolo facile da manipolare”, era del parere il grande filosofo tedesco Immanuel Kant, il quale ha influito, in gran parte, sull’opera del poeta nazionale romeno, Mihai Eminescu, dalla cui nascita ricorrono, il 15 gennaio 168 anni. Poeta, prosatore, drammaturgo, giornalista, Eminescu è ritenuto dalla critica letteraria postuma la più importante voce poetica della letteratura romena. “Dobbiamo essere uno stato culturale alle foci del Danubio; questa è l’unica missione dello stato romeno e chiunque volesse dissipare i nostri poteri orientandoli verso altri scopi, metterebbe in pericolo il futuro dei nostri eredi e calpesterebbe il frutto del lavoro dei nostri antenati”, diceva Mihai Eminescu.
Leyla Cheamil, 15.01.2018, 14:25
“Un popolo senza cultura è un popolo facile da manipolare”, era del parere il grande filosofo tedesco Immanuel Kant, il quale ha influito, in gran parte, sull’opera del poeta nazionale romeno, Mihai Eminescu, dalla cui nascita ricorrono, il 15 gennaio 168 anni. Poeta, prosatore, drammaturgo, giornalista, Eminescu è ritenuto dalla critica letteraria postuma la più importante voce poetica della letteratura romena. “Dobbiamo essere uno stato culturale alle foci del Danubio; questa è l’unica missione dello stato romeno e chiunque volesse dissipare i nostri poteri orientandoli verso altri scopi, metterebbe in pericolo il futuro dei nostri eredi e calpesterebbe il frutto del lavoro dei nostri antenati”, diceva Mihai Eminescu.
La sua data di nascita è stata dichiarata, otto anni fa, la Giornata della Cultura Nazionale, su iniziativa dell’Accademia Romena, dietro proposta dell’ex presidente di quest’istituzione, Eugen Simion: “Si porranno la domanda che anch’io pongo a me stesso: Perché la nostra classe politica non si occupa di cultura? Perché non esiste un progetto nazionale sulla cultura? È grave. Non si rendono conto che l’identità di un popolo è espressa dalla cultura e, nella storia, continua a dipendere dalla cultura. Nel processo di globalizzazione, se perdiamo la propria cultura, perdiamo noi stessi come nazione, scompariamo dalla carta della storia, in fin dei conti. È proprio per questo che abbiamo proposto che questa giornata coincida con la data di nascita di Eminescu, perché i romeni lo sentono come il loro poeta rappresentativo, il simbolo, il mito della loro esistenza. Eminescu deve moltissimo alla cultura tedesca e la cultura romena ha due punti di riferimento: francese e tedesco.”
Spettacoli, convegni, presentazioni di libri e inaugurazioni di mostre — fanno parte del programma della giornata, in Romania e nelle grandi città del mondo. Gli eventi sono stati programmati dall’Istituto Culturale Romeno, la cui missione è di esportare la cultura romena in tutte le sue forme, come dichiara il vicepresidente di quest’istituzione, Mirel Taloş: “Ad esempio, l’Istituto Culturale Romeno di Londra presenta un evento intitolato “Imago Mundi 100”, un concerto che mette in chiave contemporanea l’antica musica romena, sia quella colta che il folclore tradizionale di tutte le province storiche. L’Accademia di Romania a Roma organizza, al Conservatorio di Musica “Santa Cecilia”, l’evento “100 anni di musica romena”, unaltra manifestazione inserita nel programma del Centenario. L’Istituto Culturale Romeno di Lisbona, ad esempio, propone un evento cui partecipa una personalità della cultura romena attuale, l’attore Ion Caramitru, che terrà non solo a Lisbona, ma anche all’ICR di Berlino, una recita di poesia di Mihai Eminescu.”
Eventi culturali sono stati organizzati anche nelle comunità romene della diaspora. Quest’anno ricorrono 100 anni dalla Grande Unità del 1918, e l’identità e l’unità nazionale hanno rappresentato una preoccupazione importante nell’opera pubblicistica del poeta nazionale Mihai Eminescu.