Giornata Brâncuşi in Romania
Pioniere della scultura astratta moderna, con opere in bronzo e marmo raffinatamente realizzate, famoso per le sue sculture di teste ovoidali e di uccelli in volo, e con sculture in legno, spesso di ispirazione folcloristica, il romeno Constantin Brâncuşi è considerato uno dei massimi scultori del Novecento. Con le sue opere ha contribuito significativamente al rinnovamento del linguaggio e della visione della scultura contemporanea.
Corina Cristea, 19.02.2020, 12:30
Dal 2016, ogni 19 febbraio, in Romania viene celebrata la Giornata Brâncuşi. Quest’anno sono previsti alcuni eventi speciali, tra cui l’inaugurazione a Târgu Jiu (sud) del Museo Nazionale “Constantin Brâncuşi” nella Casa Barbu Gănescu in cui lo scultore ha abitato nel periodo in cui ha lavorato alla realizzazione dell’Complesso Monumentale “La Via degli Eroi”, di cui fanno parte: la Colonna senza fine, il Tavolo del Silenzio e la Porta del Bacio.
A Bucarest, il Museo Nazionale d’Arte della Romania, nel centro della Capitale, ha deciso di offrire accesso gratuito ai visitatori ed ha programmato visite guidate nella Sala Brâncuşi della Galleria Nazionale. Iniziando dall’opera Testa di bambino”, presentata al Salone Ufficiale di Parigi del 1906, e terminando con Prometeo”, le opere di Brâncuşi custodite nel Museo Nazionale d’Arte della Romania illustrano il percorso stilistico dello scultore dal momento in cui ha abbandonato il dettaglio inutile a favore delle forme. La collezione include anche due modellini — la Sedia di pietra e il Pilastro della Porta del Bacio — per il complesso monumentale di Târgu Jiu, e una rara opera grafica — uno schematico ed elegante nudo femminile.
Sono esposte anche quattro opere con le quali il Museo ha partecipato alla mostra Brâncuşi. La sublimazione della forma” nell’ambito del Festival Europalia di Bruxelles, la cui edizione del 2019 è stata dedicata alla Romania, con accento soprattutto sulla creazione di Brâncuşi. Per portare Constantin Brâncuşi più vicino al pubblico, è stato creato anche uno spettacolo di proiezioni che includono ologrammi dello scultore e di alcune sue opere famose.
Lontano dal Paese, Brâncuşi ha lasciato per testamento in eredità allo stato romeno tutto quello che aveva nel suo atelier in Francia (più di 80 sculture), a patto che l’atelier venisse trasformato in museo e restaurato alla sua forma originale. L’eredità di Brâncuşi è stata rifiutata dal governo comunista, ma accettata con grande gioia dalla Francia. Perciò il Museo Nazionale di Arte Moderna di Parigi (Centre Pompidou) detiene un numero importante di opere di Brâncuşi, assieme a tutto quello che si trovava nel suo atelier. Solo nel 1964 Brâncuşi è stato riscoperto” in Romania e considerato un genio nazionale. Nel 1990, è stato eletto post-mortem membro dell’Accademia Romena.