Giochi d’azzardo, fuori dalle piccole località
Il Parlamento di Bucarest ha deciso che i locali per giochi d’azzardo saranno vietati nelle località con meno di 15.000 abitanti.
Sorin Iordan, 10.04.2024, 12:51
In Romania i giochi d’azzardo, le slot machine comprese, saranno vietati nelle località con meno di 15.000 abitanti. La Camera dei Deputati ha approvato ieri, come organo decisionale, un ddl in tal senso. La misura promossa dal Partito Socialdemocratico, che fa parte della coalizione di governo a Bucarest, prevede, tra l’altro, l’istituzione di un registro pubblico degli operatori autorizzati del settore, tasse più elevate per gli organizzatori di questo tipo di attività, ma anche multe fino a 200.000 lei (oltre 40.000 euro) per la violazione di questa restrizione, la confisca delle somme derivanti da attività contravvenzionali e persino il ritiro della licenza delle rispettive imprese.
Il primo ministro Marcel Ciolacu ha spiegato che, anche se il testo votato è più indulgente rispetto alla bozza iniziale, una volta entrato in vigore, l’atto normativo impedirà il 90% delle località romene di avere giochi d’azzardo sul proprio territorio. In un post sui social, il primo ministro ha detto che, che dopo il voto di ieri, “sono finiti i bei vecchi tempi di chi ha approfittato avidamente, vendendo illusioni alla gente” e che il Governo continuerà a prendere delle misure “fino a quando le cose saranno sotto controllo”.
Da parte sua, il presidente ad interim della Camera dei Deputati, il socialdemocratico Alfred Simonis, ha dichiarato che quest’azione è solo un primo passo verso la limitazione dell’accesso al gioco d’azzardo. “Nei villaggi della Romania non ci sono altri divertimenti, non ci sono centri commerciali, non ci sono piscine; ci sono queste maledette slot machine come unico divertimento per questi bambini. È da lì che dobbiamo cominciare. Una volta dato questo colpo e una volta visto come reagisce l’industria, potremo fare anche la legge con la quale porteremo completamente queste sale da gioco d’azzardo fuori dalle città, anche da quelle grandi”, ha dichiarato Alfred Simonis.
Tuttavia, le opposizioni non guardano di buon occhio l’azione dei rappresentanti della maggioranza, che accusano di promuovere il proprio progetto a fini elettorali, dato che le loro iniziative su questo tema non sono state accettate al dibattito. I parlamentari dell’USR e dell’AUR ritengono inoltre che i partiti della maggioranza blocchino in Parlamento i documenti che eliminano le slot machine anche nelle grandi città e vietano la pubblicità di queste attività, perché l’industria del gioco d’azzardo sponsorizzerebbe le loro campagne elettorali. “È ammirevole l’ipocrisia del PSD, che da un anno tiene alcuni progetti bloccati nel cassetto. Farà passare un ddl, aspetterà di vedere come reagirà l’industria delle slot machine e poi deciderà se andiamo avanti. Ciò significa che i proprietari di slot machine ti hanno a portata di mano e che dei romeni non ti importa nulla”, ha detto il capogruppo dei deputati USR, Ionuţ Moşteanu.
Nel 2022, i romeni hanno speso nei casinò, nelle sale da gioco d’azzardo e nelle scommesse online, circa 11,7 miliardi di lei (quasi 2,4 miliardi di euro), del 15% in più rispetto al 2021. Allo stesso tempo, i ricavi degli operatori di queste attività sono aumentati del 40% nel ultimi 5 anni.