Giacimenti: commissione parlamentare boccia ddl Rosia Montana
Istituita in seguito alle proteste di piazza, la commissione parlamentare speciale incaricata di analizzare il ddl sullo sfruttamento del giacimento d’oro di Rosia Montana (nel centro della Romania) ha dato causa vinta agli oppositori del progetto minerario. Il ddl è stato bocciato e gli analisti affermano che il no nella plenaria del Parlamento di Bucarest è solo una questione di tempo. Per settimane, la commissione ha ascoltato geologi, fisici, chimici, militanti ecologisti, rappresentanti dell’Accademia romena e dell’influente Chiesa Ortodossa romena (maggioritaria), e la maggior parte delle opinioni sono state contrarie al ddl. La decisione finale è stata però presa dopo le consultazioni tra i leader dell’Unione Social-liberale, al governo, il premier socialdemocratico Victor Ponta e il presidente liberale del Senato Crin Antonescu, i cui partiti hanno la maggioranza parlamentare. Essi hanno annunciato che, al posto di questo ddl sarà promosso un nuovo progetto legislativo, che regolamenti i futuri sfruttamenti minerari in Romania, in generale. Rosia Montana resta, comunque, il più importante in Romania.
Bogdan Matei, 12.11.2013, 13:11
Istituita in seguito alle proteste di piazza, la commissione parlamentare speciale incaricata di analizzare il ddl sullo sfruttamento del giacimento d’oro di Rosia Montana (nel centro della Romania) ha dato causa vinta agli oppositori del progetto minerario. Il ddl è stato bocciato e gli analisti affermano che il no nella plenaria del Parlamento di Bucarest è solo una questione di tempo. Per settimane, la commissione ha ascoltato geologi, fisici, chimici, militanti ecologisti, rappresentanti dell’Accademia romena e dell’influente Chiesa Ortodossa romena (maggioritaria), e la maggior parte delle opinioni sono state contrarie al ddl. La decisione finale è stata però presa dopo le consultazioni tra i leader dell’Unione Social-liberale, al governo, il premier socialdemocratico Victor Ponta e il presidente liberale del Senato Crin Antonescu, i cui partiti hanno la maggioranza parlamentare. Essi hanno annunciato che, al posto di questo ddl sarà promosso un nuovo progetto legislativo, che regolamenti i futuri sfruttamenti minerari in Romania, in generale. Rosia Montana resta, comunque, il più importante in Romania.
Stando ai geologi, a Rosia Montana si troverebbe il maggior giacimento d’oro dell’Europa continentale: almeno 250 tonnellate, per un valore di mercato di circa 11 miliardi di dollari, come anche giacimenti di metalli rari, utilizzabili nell’industria aeronautica, militare e medica, di cui gli specialisti affermano che, in realtà, avrebbero un valore maggiore di quello dell’oro e dell’argento. Le dispute sono scoppiate dopo che la compagnia che doveva gestire lo sfruttamento ha annunciato che per l’estrazione dell’oro saranno adoperati cianuri, con effetti potenzialmente devastanti sull’ambiente e sul sito che ospita gallerie minerarie risalenti all’epoca dell’Impero romano.
Nel rapporto della commissione speciale, i parlamentari chiedono, tra l’altro, la desegretazione dei documenti archiviati e dell’autorizzazione di sfruttamento, affinchè le autorità abilitate risolvano i sospetti di corruzione. Inoltre, essi chiedono al governo di analizzare la possibilità di utilizzo di altre tecnologie, meno pericolose, e di rivolgersi a istituzioni indipendenti per gli studi d’impatto. Per quanto riguarda il sito archeologico, si parla dell’inserimento della zona Rosia Montana nella lista del Patrimonio dell’Umanità Unesco. Se, su piano politico, per l’Opposizione democratico-liberale il voto negativo della Commissione parlamentare speciale al ddl equivale ad una mozione di sfiducia, nella società i dibattiti sono più complessi. La maggioranza è contenta che il rischio dell’impatto ambientale sia stato allontanato, ma desidera la valorizzazione con metodi più sicuri dei giacimenti che la Romania, un Paese piuttosto povero, non può ingnorare.