Franco svizzero: Romania in cerca di soluzioni
La decisione di giovedì scorso della Banca svizzera di rinunciare alla soglia minima della quotazione del franco nei confronti dell’euro, praticata negli ultimi tre anni, decisione seguita dall’apprezzamento forte della moneta svizzera, ha leso più stati dell’Europa centro-sud-orientale, tra cui anche la Romania. Per gli oltre 75.000 romeni che hanno mutui in franchi gli ultimi giorni sono diventati un incubo. Essi hanno constatato che le rate che devono pagare sono di circa il 20% superiori rispetto alla scorsa settimana.
România Internațional, 20.01.2015, 12:40
La decisione di giovedì scorso della Banca svizzera di rinunciare alla soglia minima della quotazione del franco nei confronti dell’euro, praticata negli ultimi tre anni, decisione seguita dall’apprezzamento forte della moneta svizzera, ha leso più stati dell’Europa centro-sud-orientale, tra cui anche la Romania. Per gli oltre 75.000 romeni che hanno mutui in franchi gli ultimi giorni sono diventati un incubo. Essi hanno constatato che le rate che devono pagare sono di circa il 20% superiori rispetto alla scorsa settimana.
Il franco svizzero ha continuato costantemente la salita sul mercato valutario interno. Intanto, il Governo, la Banca Centrale, le banche commerciali, i partiti politici stanno cercando delle soluzioni per sostenere i debitori. Solo due delle sei banche di Romania che hanno concesso il 90% dei mutui in franchi svizzeri hanno trovato delle soluzioni temporanee.
Una di esse offre ai suoi clienti la possibilità di una riduzione, per un periodo di 3 mesi, di fino all’1,5% dell’interesse ai mutui con interesse variabile in franchi svizzeri, e l’altra ha deciso di mantenere per 90 giorni un tasso di cambio fisso di 3,8 lei per un franco per le persone che hanno preso dei crediti in questa moneta.
Il ministro delle Finanze, Darius Valcov, propone sia l’estensione dell’area di copertura dell’ordinanza governativa adottata lo scorso anno, che prevede la possibilità del riscaglionamento dei crediti per le persone con redditi inferiori a un certo livello, oppure che i romeni con mutui in franchi negoziasseso con le banche commerciali il rimborso dei prestiti. L’ultima variante è appoggiata anche dalla Banca Centrale.
Anche i partiti politici hanno presentato delle proposte. Il leader socialdemocratico, il premier Victor Ponta, ha sollecitato consultazioni con tutti i partiti per trovare una soluzione legislativa, dopo discussioni con la Banca Centrale e con le banche private. Il leader del Partito del Movimento Popolare (all’opposizione), Elena Udrea, ha proposto all’Esecutivo di adottare un’ordinanza d’urgenza che consenta la conversione in moneta nazionale al tasso di cambio del momento in cui era stato preso il prestito, più o meno il 20%.
Invece, l’opposizione liberale ha chiesto la convocazione di una sessione straordinaria del Parlamento per l’approvazione delle legge sull’insolvenza delle persone fisiche, la Romania essendo tra i pochi Paesi europei a non avere una simile normativa. La dirigenza della Camera dei deputati ha deciso che il ddl vada da mercoledì al dibattito dei deputati giuristi, e che una sessione straordinaria su questo tema si tenga poco dopo l’elaborazione di un rapporto della commissione giuridica. Mercoledì, la Commissione bilancio dibatterà insieme ai rappresentanti della Banca Centrale il problema dei mutui presi dai romeni in franchi svizzeri.