Fondi per l’Ucraina
La ministra degli Esteri romena, Luminiţa Odobescu, ha parlato, a Lussemburgo, di quanto sia importante concedere sostegno militare all’Ucraina.
Roxana Vasile, 25.06.2024, 12:45
Lunedì la ministra degli Affari Esteri, Luminiţa Odobescu, ha rappresentato la Romania alla riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi membri dell’Unione Europea. Il primo argomento sull’agenda dei colloqui a Lussemburgo è stato l’aggressione della Russia contro l’Ucraina. La ministra Odobescu ha evidenziato l’importanza di accelerare l’appoggio militare alla confinante Ucraina, ricordando in questo contesto la recente decisione del Consiglio Supremo di Difesa Nazionale riguardo al trasferimento da parte della Romania all’Ucraina di un sistema missilistico terra-aria Patriot.
Allo stesso tempo, Luminiţa Odobescu ha parlato dell’importanza degli impegni di sicurezza UE-Ucraina e ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento dell’Unione nell’aiutare l’Ucraina a ripristinare le infrastrutture civili gravemente colpite dagli attacchi russi. La ministra degli Esteri romena ha salutato anche l’adozione del 14° pacchetto di misure restrittive contro la Russia. Le nuove sanzioni riguardano 116 enti, aziende e privati, il gas liquefatto russo, il divieto di ingresso nei porti europei per le navi che lo trasportano, ma anche l’esportazione di alcuni componenti necessari all’industria energetica russa. D’altra parte, l’Ungheria continua a bloccare alcuni dossier importanti per l’Ucraina, il cui valore ammonta a 2,4 miliardi di euro.
Secondo il corrispondente di Radio Romania presso le istituzioni europee, il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha dichiarato di aver trovato una soluzione affinché i primi fondi siano disponibili a cominciare proprio da questo mese. Dal punto di vista giuridico – ha precisato il funzionario comunitario – se uno Stato membro non ha partecipato, in passato, alla decisione riguardante l’utilizzo degli utili, non può partecipare neanche alla decisione riguardante la destinazione di questo denaro. L’argomento sarà discusso questa settimana al vertice dei leader europei.
Nel frattempo, l’Ucraina e il piccolo Stato romenofono confinante, la Repubblica di Moldova, stanno negoziando ufficialmente, da martedì, la loro adesione all’Unione Europea, un processo di lunga durata durante il quale i due Paesi dovranno allineare la loro legislazione nazionale con le disposizioni del blocco comunitario. Da quando hanno ottenuto lo status di Paesi candidati fino ad oggi, Kiev e Chișinau hanno apportato modifiche generali in settori chiave attraverso le quali hanno dimostrato la loro volontà di avvicinarsi alla legislazione dell’Unione. Ma ora l’Ucraina e la Repubblica di Moldova dovranno apportare cambiamenti dettagliati in quasi tutti i settori, per potere, nel giro di qualche anno, entrare a far parte dell’Unione Europea. La Romania, tramite la ministra degli Esteri Luminița Odobescu, ha ribadito il suo sostegno al percorso europeo dei due candidati.